SAN FERDINANDO – Quattro reti da pesca di tipo “tremaglie”. E’ questo il bottino del sequestro effettuato sul lungomare di San Ferdinando dalla Guardia Costiera di Gioia Tauro, per scongiurare il fenomeno della pesca di prodotti ittici sotto misura e la pesca sportiva esercitata con attrezzi professionali.
Le reti, sequestrate dagli uomini della Capitaneria di Porto, su disposizione del Comandante Diego Tomat, venivano utilizzate da pescatori non professionisti, per catturare la neonata.
Nel corso dell’operazione sono stati elevati verbali per un totale di 7 mila euro ed è stato deferito all’autorità giudiziaria un ambulante che stava vendendo il pesce sciabola, in violazione delle attuali normative.
Il pesce, non idoneo al comsumo umano, è stato distrutto.
Gli interventi della Guardia Costiera si sono intensificati dopo l’inasprimento delle sanzioni nei confronti di operatori responsabili dell’acquisto, della vendita, del magazzinaggio e del trasporto di pesce che operino senza rispettare gli obblighi in materia di tracciabilità e registrazione dei prodotti della pesca.
«La cattura senza regole – ha detto Tomat – incide fortemente sui cicli di crescita e crea un gravissimo danno al ripopolamento ittico».
L’attività di controllo proseguirà nei prossimi giorni e gli sforzi saranno concentrati sullo sbarco e sulla vendita dei prodotti ittici, con lo scopo di garantire il rispetto delle nuove normative per la tutela dei consumatori.
Lucio Rodinò