ROSARNO – L’ennesimo atto intimidatorio è stato compiuto ai danni dell’assessore comunale Teodoro De Maria nella notte tra 12 ed il 13 dicembre. Ben 35 piante di clementine di nuova coltura (R89) sono state tagliate in un terreno di proprietà della sua famiglia, situato nel 4° Stradone di contrada “Bosco”, a non più di 200 metri dalla sua abitazione.
Va ricordato che quello di questa notte è il quarto atto intimidatorio subito dal giovane rappresentante della sinistra cittadina: Il primo atto grave è avvenuto il 02/01/2012, quando in un terreno del 5° Stradone Bosco di proprietà della famiglia De Maria furono tagliate, a mò di dimostrazione, 14 piante di kiwi. Dopo aver effettuato regolare denuncia presso la Tenenza dei Carabinieri di Rosarno, all’assessore fu mandato un altro “messaggio” dopo soli tre giorni, altre 14 piante di kiwi tagliate nello stesso terreno situato nel 5° Stradone.
La dimostrazione però non finì con quel vile atto. Dopo soli tre giorni, esattamente l’8 gennaio 2012, tre piante di clementine furono tagliate in un’altra proprietà di De Maria, situata nel 4° Stradone (esattamente di fronte al terreno in cui è avvenuta l’ultima intimidazione).
Lo strano caso si infittisce inoltre a causa di un altro evento misterioso: «circa 20 giorni fa – ha raccontato lo stesso De Maria – la Polizia di Gioia Tauro ha effettuato una perquisizione all’interno della mia abitazione alla ricerca di armi, dopo aver ricevuto una serie di telefonate anonime che mettevano gli agenti al corrente che un quantitativo non definito di armi era stato nascosto nel mio appartamento». L’assessore di contrada “Bosco” teme quindi che dietro questa serie di strani avvenimenti ci sia «un disegno ben preciso legato al suo ruolo all’interno dell’amministrazione».
Lo stesso sindaco ha voluto esprimere solidarietà a nome di tutta l’amministrazione al membro di giunta, «perché ricorrere alla violenza e all’intimidazione significa uscire fuori dalle regole del vivere civile, ricorrendo a danneggiamenti solo per cercare di colpire una persona per incutere timore o comunque per turbare la quiete e la tranquillità di una famiglia».
A due anni esatti dall’insediamento Elisabetta Tripodi sembra ormai essere abituata a fatti del genere, e conclude il suo discorso asserendo che la sua squadra di governo cittadino è ormai«avvezza a questo genere di cose, visto che in questi primi 2 anni di amministrazione, a turno, abbiano avuto diverse esperienze negative, che aspettano ancora di essere chiarite dalle autorità competenti».
Francesco Comandè