ROSARNO – La dirigente scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria” di Rosarno, ha ufficialmente richiesto l’affidamento di alcuni terreni sequestrati o confiscati alla ‘ndrangheta «al fine di poter avviare dei progetti a favore delle fasce deboli e dei migranti».
La preside, che già lo scorso novembre, durante la sessione del “Premio Valarioti”, aveva annunciato l’iniziativa della sua scuola riguardo alla presentazione di una proposta legge che consideri reato di “apologia della mafia” la pubblicazione, via web, di filmati, canzoni, blog e spazi che pubblicizzino eventi o riti mafiosi, ha inviato una lettera al primo cittadino di Rosarno, Elisabetta Tripodi, ai procuratori della Repubblica di Palmi e Reggio Calabria nonché al Gip presso il Tribunale di Palmi «attendendo un eventuale incontro per la formalizzazione della richiesta e delle eventuali concessioni».
L’idea, che nasce dalla sinergia tra il “Piria” e l’associazione “Città del Sole” presieduta da Gianfranco Saccomanno, e che tiene conto della disponibilità degli studenti dell’Istituto Agrario cittadino, prende spunto dal lavoro portato avanti dall’associazione “Libera” sui terreni confiscati alla mafia, in quanto è stato spiegato che «potrebbe essere costituita una cooperativa di giovani e di immigrati per la gestione dei beni agricoli, utilizzando questi sia per la didattica applicata che per la gestione e creazione di posti di lavoro a favore di disoccupati».
La preside Russo, instancabile organizzatrice di importantissime iniziative culturali, si dice convinta che la sua istanza verrà accolta «sia per la valenza della proposta che, principalmente, per la formazione dei giovani in una città difficile come Rosarno».
Resta ora da capire se la concessione, all’Istituto Superiore “Piria”, dei beni agricoli sequestrati o confiscati alla ‘ndrangheta «utili per l’attuazione di progetti di sostegno alle fasce di popolazione più deboli e agli immigrati» possa divenire realtà o sia solamente un sogno destinato a rimanere tale.
Francesco Comandè