Indifferenziata, quanto ci costi!
Pesa in maniera non indifferente nelle case di Arrical, l’autorità regionale di gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, il debito che i comuni calabresi hanno verso di essa per lo smaltimento dei rifiuti: ben 58 milioni di euro, una cifra da capogiro per la quale adesso il gestore batte cassa dai comuni morosi.
Arrical ha reso noto l’elenco dei Comuni e degli enti morosi; il provvedimento è stato approvato pochi giorni fa da Arrical per procedere alla riscossione delle spese afferenti al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti negli impianti pubblici e privati della regione, avvenuti nell’ultimo triennio.
Al primo posto, in provincia di Reggio, c’è la Città metropolitana di Reggio Calabria con un debito di ben 9 milioni di euro. L’intera ex ATO RC porta un passivo totale di 18 milioni, pertanto con i suoi 9 milioni di euro di debito, l’ente metropolitano è il più moroso dell’area.
Nella Piana di Gioia Tauro sono perlopiù i centri più popolosi – ed è fisiologico – ad aver accumulato il dato debitorio più pesante.
Al primo posto c’è il Comune di Palmi con un totale di 754mila euro di cui 453mila 767 euro relativi all’anno 2021 e 301mila 010 euro per l’anno 2022. Un dato che contrasta con quanto più volte dichiarato dall’amministrazione comunale che ha fornito dati incoraggianti sulla differenziata che si attesterebbe intorno all’80%.
Non va meglio a Rosarno, dove il debito accumulato è di 80mila 495 euro per il 2020 e 538mila 263 per il 2021, per un totale di 618mila 758 euro.
Situazione critica anche a Gioia Tauro, dove per il 2021 i debito verso il gestore è di 124mila 410 euro e di 396mila 209 nel 2022, che in totale fa 520mila 619 euro.
Non risulta alcun debito invece per il 2021 del Comune di Taurianova che, invece, nel 2022 ha accumulato debiti per 336mila 296 euro. Cittanova si attesta intorno ai 234mila euro, Polistena e Cinquefrondi rispettivamente sui 104mila e 107mila euro, Oppido Mamertina intorno ai 97mila euro e via dicendo.
Dal primo gennaio dello scorso anno Arrical ha preso il posto dei cinque ambiti territoriali ottimali (ex Ato), subentrando anche nei contratti con i gestori degli impianti e avviando una operazione di ricognizione dei crediti ancora pendenti, oltre 58 milioni di euro relativi al triennio 2020/2022.
Mancano all’appello ancora le cifre relative al 2023.