L'autrice Simona Zecchi

«Con L’inchiesta spezzata ho inteso dunque chiudere un cerchio apertosi prima indagando sul “come” e sul “chi” e in “quanti” abbiano agito la notte fra il 1° e il 2 novembre del 1975 e occupandomi finalmente del “perché”» ha spiegato a Rivista Culturale la giornalista e scrittrice Simona Zecchi che il prossimo 3 febbraio sarà ospite della Comunità Luigi Monti per presentare il volume “L’inchiesta spezzata di Pier Paolo Pasolini” ed. Ponte alle Grazie. Un libro-inchiesta che intende fornire al lettore una nuova e più completa chiave di lettura della tragica vicenda occorsa al grande poeta e regista, inquadrata semplicisticamente un contesto di amore omosessuale, e ferma alla sentenza d’appello del dicembre 1976 che vede quale unico responsabile Giuseppe Pelosi. Non così per Zecchi che, grazie ad un certosino lavoro di ricostruzione documentale e giornalistico, alza l’asticella dell’attenzione arrivando ad interessare persino la politica attuale attraverso la proposta avanzata dall’on. Stefania Ascari (M5S) di istituire una apposita commissione d’inchiesta sull’omicidio Pasolini. Uno sforzo di ricerca decennale condensato in ben due volumi «che ricostruiscono chi, come e perché» di un “caso” che è più di un delitto passionale su cui è stato possibile aprire scenari nuovi – nei quali si innestano intrecci poco chiari di quel particolare momento storico presenti sullo scenario sociale, politico e istituzionale italiano – anche grazie all’ascolto di diverse figure-chiave non ultima quella dell’agente Sismi-DEA, Nicola Longo. La speranza è, dunque, che la magistratura si attivi per la riapertura del caso e la revisione del processo per far luce, finalmente, sul fatto che Pasolini possa essere stato o meno una ulteriore vittima illustre della cosiddetta strategia della tensione di quegli anni. L’incontro sarà moderato dal giornalista Michele Carlino e vedrà i saluti del presidente della Fondazione “Girolamo Tripodi”, Michelangelo Tripodi, che ha promosso la rassegna culturale e l’introduzione dell’ex senatore e ora coordinatore provinciale reggino del M5S, Giuseppe Auddino.