A parlare della situazione strutturale dell’oncologia in provincia di Reggio Calabria l’associazione La Fenice – ricorrendo il secondo anniversario dalla sua fondazione ed in attesa dell’”Ottobre in rosa” – ha dato appuntamento a Polistena, presso la storica corte di palazzo Avati, a coloro i quali vivono quotidianamente, in prima linea, il servizio di dover dispensare le cure medico-sanitarie ai pazienti del territorio. «Il nostro scopo è essere vicini alle persone colpite da patologie oncologiche» ha spiegato la presidente Marina Albanese avendo a fianco la Garante regionale della salute Anna Maria Stanganelli che, nel suo intervento, ha evidenziato la puntualità con la quale il suo ufficio prende in carico le segnalazioni di cittadini e associazioni cercando, in sinergia, con le varie strutture territoriali di farvi fronte. «La figura del Garante – ha proseguito Stanganelli – è una grande conquista di civiltà ponendosi come riferimento istituzionale per cittadini, associazioni e personale medico» passando ad illustrare poi l’impegno per la creazione della rete oncologica regionale e l’importanza della prevenzione. La dirigente dell’U.O. C. di Ostetricia e Ginecologia, Maria Giulia Iannace, ha prospettato il grande lavoro del suo reparto – che conta oltre mille parti l’anno – in cooperazione con i consultori distribuiti sul territorio per fare prevenzione oncologica di primo, secondo e terzo livello puntando moltissimo sulla vaccinazione contro le patologie della sfera riproduttiva. Antonino Iaria, responsabile del reparto di Oncologia della struttura sanitaria di Melito Porto Salvo e coordinatore regionale del Progetto di terapia del dolore e cure palliative, ha reso noto che «entro fine mese speriamo di poter partire con l’ambulatorio di Oncologia presso l’ospedale di Polistena. È un impegno che ho preso con il territorio – che il primario vorrebbe dotare di una vera e propria U.O.C. oncologica e restituire i 12 posti letto persi con la chiusura dell’hospice di Melicucco – ed al quale sto lavorando alacremente in collaborazione con la dottoressa Di Furia» aggiungendo l’importanza di fare rete «che emerge quando si smette di fare competizione e si favorisce la collaborazione» tra strutture sanitarie e Asp. L’interazione come perno di un progetto di rilancio della specialistica di oncologia che dovrebbe comprendere, dunque, un coordinamento di area vasta ricadente in tutta la provincia reggina basata sull’importanza della programmazione «e la qualità dell’assistenza al paziente che però deve fare la sua parte». «L’oncologia medica a Reggio non funziona perché manca il filtro tra medici» è stata l’osservazione di Said Al Sayyad, primario di Radioterapia e Capo dipartimento oncoematologico e dei servizi dell’Azienda ospedaliera Bianchi – Melacrino – Morelli mentre Francesca Liotta, primario dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale spoke di Polistena ha voluto lanciare un messaggio di fiducia a pazienti e cittadini parlando «di inizio virtuoso ed impegno massimo da parte nostra» contando però sulla necessaria collaborazione di tutti gli attori istituzionali coinvolti nell’erogazione dei servizi sanitari agli utenti. Nel corso dell’evento è stato conferito a don Pino Demasi, parroco del Duomo di Polistena e Anna Maria Marchione, dirigente medico dell’U.O. di Radioterapia del GOM, il riconoscimento “Plauso La Fenice” alla sua prima edizione.