Un progetto di «collaborazione culturale per la conoscenza del nostro territorio, patrimonio comune». Con questo spirito è stata presentata la docu-serie “Donne di Calabria. La storia di sei donne eroiche e coraggiose” presso la Libera Università di Polistena – presieduta da Giovanni Laruffa in collaborazione con l’Associazione culturale “Marafioti” e il suo presidente Piero Cullari – che ha visto la nutrita partecipazione delle terze classi degli Istituti Comprensivi “Capoluogo Brogna” e “Francesco Jerace”. «Con voi inizia una rivoluzione culturale» – ha spiegato Cullari rivolgendosi ai giovani studenti – con l’intento «di valorizzare la Calabria, terra di cultura, dando voce alla regione». Entusiasmo anche da parte della dirigente scolastica Maria Tigani che, commentando brevemente le figure delle protagoniste dei filmati, ha incitato i ragazzi ad ampliare il proprio percorso formativo e alla partecipazione attiva alla vita sociale e pubblica perché «anche una sola persona può fare la differenza» proponendo, al termine della proiezione, un dibattito aperto tra i due istituti «per approfondire le tematiche». Ed appunto, di collaborazione come fonte di ricchezza ha parlato la docente Paola Suppa, in rappresentanza della dirigenza dell’I.C. Brogna, spiegando che «la Calabria ha avuto una voce nel passato che deve risuonare ancora nel futuro». Di scuola come network che si apre al territorio, ha riferito il docente Fabio Auddino, che ha offerto un excursus sul ruolo e l’emancipazione delle donne dalla fine dell’800 intrecciato nel progetto trasversale che coinvolge i dei due Istituti. «In Calabria ci sono state personalità di alto livello, nazionale ed internazionale, che non sono risaltate per come meritavano» ha raccontato Laruffa illustrando le sei pellicole originali – gentilmente concesse per la visione dalla società di produzione cinematografica Anele in sinergia con Calabria Film Commission e Rai Cultura – per raccontare «un pezzo della storia della nostra terra e d’Italia». Sei, dunque, le eccellenze femminili calabresi protagoniste delle narrazioni interamente sceneggiate in Calabria: la giornalista e convinta femminista Adele Cambria (raccontata da Eleonora Giovanardi per la regia di Mario Vitale) che spese la sua carriera con strenuo impegno nella difesa dei diritti delle donne; la sindaca Rita Pisano (raccontata da Rocìo Muñoz Morales per la regia di Enzo Russo) protagonista delle lotte per l’emancipazione della donna nella difficile situazione storico-culturale del dopoguerra; la bracciante Giuditta Levato (raccontata da Camilla Tagliaferri per la regia di Saverio Tavano) prima vittima calabrese del dopoguerra nella lotta per il latifondo; Jole Giugni Lattari, prima donna parlamentare calabrese che si è battuta per l’affrancamento e l’autonomia dell’universo femminile, (raccontata da Margareth Madè per la regia di Enzo Russo); la prima sindaca in Italia, Caterina Tufarelli Palumbo (raccontata da Tea Falco per la regia di Domenico Modafferi) donna determinata e altruista che promosse l’alfabetizzazione del suo territorio e la marchesa, filantropa e giornalista, Clelia Romano Pellicano (raccontata da Marianna Fontana per la regia di Maria Tilli) che lottò per il suffragio femminile denunciando la violenza domestica e la disparità salariale patite dalle donne del suo tempo.
Polistena, “Donne di Calabria” per la Calabria senza voce
Sei donne eccellenti calabresi raccontano in sei docufilm le lotte per l’emancipazione femminile. Coinvolti gli I.C. Brogna e Jerace