Palmi riapre il confronto sul suo futuro urbanistico, inserendo il dibattito cittadino in un processo più ampio di partecipazione, ascolto e pianificazione.
Il 16 giugno, presso l’Auditorium Prof. Pietro Ciappina, il convegno “PALMI Variante al PSC? Quale futuro per la città”, promosso dal Centro Studi “Francesco Carbone” presieduto dal professor Antonio Carrozza, ha richiamato tecnici, istituzioni e cittadini in un’assemblea pubblica vivace e partecipata. Patrocinato dall’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria, l’incontro ha riportato al centro della discussione il Piano Strutturale Comunale (PSC), tra criticità emerse e prospettive future.
A moderare i lavori l’ing. Luigi Sollazzo, già assessore ai Lavori Pubblici, mentre tra i relatori si sono distinti gli architetti Riverso,Nasso, Gabrielli, Macrì, Barone e Renda. Presenti anche rappresentanti istituzionali come il consigliere regionale Giuseppe Mattiani e l’assessore regionale Giovanni Calabrese. Un momento di riflessione pubblica, tecnica e politica, che ha evidenziato la necessità di un puntuale monitoraggio del vigente PSC per valutarne l’efficacia e decidere se intervenire con una variante generale o redigere un nuovo strumento urbanistico.
Non è mancata una nota storica: il PSC attuale era stato approvato dopo oltre cento anni di attesa ed entrato pienanamente in vigore, benchè non abbia mai completato il suo ciclo attuativo per alcuni aspetti (ad es. zone BR), lasciando in sospeso obiettivi strategici e scelte urbanistiche fondamentali.
Il convegno si è inserito all’interno di un percorso più ampio, già avviato dall’amministrazione comunale, che ha promosso diversi incontri pubblici con cittadini, operatori economici e associazioni per discutere la revisione del Regolamento Edilizio e Urbanistico. Il sindaco Giuseppe Ranuccio aveva già sottolineato l’importanza di un approccio partecipato: «Abbiamo il dovere di costruire insieme una visione nuova, che metta al centro il benessere collettivo e la rigenerazione urbana».
Durante i lavori del convegno, è emersa una denuncia lucida degli errori del passato. L’alternativa proposta è una città sostenibile, esteticamente riconoscibile e culturalmente identitaria, capace di produrre emozioni e attrattività senza ulteriore spreco di territorio.
Palmi è chiamata oggi a una scelta cruciale: continuare a rincorrere un’idea di sviluppo anacronistica o intraprendere finalmente un percorso di rigenerazione vera, fondato su cultura, bellezza e giustizia territoriale. La direzione è tracciata. Ora resta da capire se la città saprà davvero percorrerla.