PALMI – Sarà sciopero, il 14 febbraio prossimo, per i lavoratori della Ppm. I dipendenti della municipalizzata di Palmi hanno annunciato che incroceranno le braccia per quattro ore in segno di protesta, contro la scelta dell’azienda di non pagare lo stipendio del mese corrente. Scelta obbligata, dal momento che la Ppm si trova in un periodo difficile sotto il profilo economico.
La decisione dell’astensione dal lavoro è stata presa durante un’assemblea con i sindacati, ieri mattina.
Alcuni servizi non sono stati rinnovati, altri sono in scadenza e solo il mese scorso è stato risolto, solo parzialmente, il problema legato al servizio scuolabus, rinnovato fino al 2014 ma alle tariffe del 2008, molto basse e che non tengono conto degli aumenti del carburante di questi tempi.
Ieri sera, Saverio Saffioti, uno dei 50 dipendenti Ppm, facendosi portavoce del pensiero dei suoi colleghi, ha inviato una nota stampa, nella quale auspica una soluzione rapida del problema e invita partiti e politici a prendere le distanze dalla vicenda.
«Ringraziamo i partiti politici per la sensibilità dimostrata verso il nostro problema, ma li invitiamo a non utilizzare in maniera strumentale e propagandistica la vicenda, in vista delle elezioni di primavera. – si legge nel comunicato stampa – Anche per questo motivo, la Ppm sta pensando di presentarsi alle elezioni con un suo candidato».
L’augurio è che il comune e l’azienda trovino in tempi brevi un accordo che consenta il ripristino della normalità in azienda, anche alla luce del decreto ingiuntivo che il presidente della Ppm Ettore Saffioti ha inviato all’ente.
La nota dei dipendenti Ppm chiarisce poi una voce, circolata in questi giorni, che insisteva sul rischio di cassa integrazione.
«Non esiste per noi, per la nostra tipologia di lavoratori, la cassa integrazione; – prosegue il comunicato – esiste quella in deroga ma abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che non ci riguarda al momento».
Viviana Minasi