«Vivere qui, in questa situazione, sta diventando davvero molto difficile».
È l’amaro sfogo di uno dei residenti di un condominio delle Torri di Palmi, in via Letterio Di Francia, stanco – insieme a molti altri condomini – di dover vivere sentendosi quasi sotto attacco da parte dell’amministratore di condominio (e del marito) che non starebbe svolgendo il suo lavoro in maniera corretta.
Anzi…
Spese non giustificate, fatture mai esibite, bilanci non condivisi con i condomini e, addirittura, delle avance non tanto velate: c’è un po’ di tutto nel racconto dei residenti del condominio, disposti a qualsiasi cosa pur di spodestare l’amministratore.
Ma andiamo con ordine.
È il 2014 quando l’attuale amministratore del condominio di via De Francia subentra al marito, costretto a fare un passo indietro.
I problemi iniziano ad emergere palesemente nel 2020, dopo il lockdown, quando si sono resi necessari alcuni interventi di manutenzione – ordinaria e straordinaria – nel condominio, interventi che sono stati eseguiti con le quote dei condomini, com’è giusto che sia.
Peccato però che di quegli interventi i residenti del condominio non hanno mai potuto visionare le fatture perché mai presentate.
«Abbiamo più volte chiesto all’amministratore di mostrare le fatture per i diversi interventi di manutenzione che sono stati fatti, ma non abbiamo mai ricevuto copia di queste – raccontano i condomini – Anzi, c’è di più. C’è il sospetto che mai alcuna ditta abbia eseguiti questi interventi perché sia nel caso di un lavoro di riparazione avvenuto in terrazza, sia nel caso della pulizia degli spazi comuni, nessuna ditta ha messo piede nel palazzo e ad eseguire gli interventi è stato un ragazzo, lo stesso in entrambe le occasioni».
Sull’episodio i residenti hanno chiesto delucidazioni all’amministratore di condominio, ma la risposta è giunta dal marito, ex amministratore.
«Si è giustificato dicendo – riferiscono i condomini – che quel ragazzo ha eseguito per conto suo quei lavori, a mo’ di volontariato. Eppure, noi abbiamo versato delle quote per quegli interventi, così come ogni anno paghiamo tutte le spese ordinarie e dell’assicurazione, senza vedere però da anni i bilanci, tra l’altro più volte richiesti. Ci domandiamo a che titolo parla quest’uomo, sappiamo tutti che non è lui l’amministratore di condominio».
Oltre che per i bilanci mai esibiti e le spese non giustificate, i condomini si lamentano per una pessima gestione delle cose più semplici, come ad esempio il ritiro delle raccomandate) che spetta proprio all’amministratore di condominio), e la non lettura (o mancata risposta) di pec indirizzate all’amministratore da parte dei condomini.
Nelle ultime settimane la “guerra” si è spostata tra l’ascensore e gli spazi comuni, a suon di biglietti e lettere, alcuni firmati altri anonimi; in uno in particolare si fa riferimento allo stalking verticale, reato di cui sarebbe vittima l’amministratore di condominio per via delle insistenti richieste da parte dei condomini di visionare i bilanci e le fatture. Il foglio porta però la firma non dell’attuale amministratore, ma del precedente, ossia il marito, così come altri avvisi, firmati dall’ex amministratore e non dall’attuale.
«Siamo stanchi e avviliti – dicono i residenti del condominio “Arcobaleno” – ci sentiamo vittime di soprusi, non sappiamo come e se vengono spesi i nostri soldi, e in che somme, dal momento che ci è vietata la visione di spese e bilanci. Subiamo ritorsioni, al mattino qualcuno ha addirittura trovato l’auto, parcheggiata nel cortile interno al condominio, danneggiata o rigata. Abbiamo segnalato tutte queste anomali alle forze dell’ordine e avviato una raccolta firme per sollevare dall’incarico l’amministratore ma non abbiamo raggiunto il numero minimo per poter procedere. Tra coloro che si sono rifiutati di firmare per sollevare l’amministratore di condominio, ci sono persone che temono ritorsioni o aggressioni per via del modus operandi del marito dell’attuale amministratore, sempre presente alle riunioni di condominio, a presiedere le riunioni. Non capiamo poi a che titolo lo faccia… Cosa dobbiamo fare ancora?».