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Palmi, Cardone: «Sulla questione Varia l’ufficio di presidenza ha agito in piena trasparenza»

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Nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale di Palmi, il presidente Francesco Cardone ha inteso intervenire sulle polemiche che hanno interessato, a proposito della edizione della Varia 2023, l’ufficio di presidenza.

Francesco Cardone, presidente del consiglio comunale di Palmi
Francesco Cardone, presidente dl consiglio comunale di Palmi

«Nell’ultimo periodo – ha esordito Cardone – si è diffusa una contestazione sui social, coeva con interrogazioni parlamentari e istanze indirizzate al Prefetto di Reggio Calabria, che hanno interessato la festa della Varia, la gestione da parte della Fondazione e il diritto di accesso agli atti da parte di alcuni consiglieri di minoranza», ha detto Cardone.

Il presidente ha evidenziato che l’ente sta costantemente seguendo la vicenda e che comunque «ora è il momento della festa e la concentrazione è massima verso il comune obiettivo».

Ha, quindi, espresso «totale e incondizionata solidarietà a don Silvio Mesiti, destinatario di contestazioni in esito a un suo intervento che, come sempre fatto nella sua vita, mirava non a limitare diritti altrui, anche di critica, ma a tutelare l’immagine della festa nel mondo, invitando i protagonisti ad una coesione e rimandando alle sedi competenti ogni diversa ed ulteriore questione».

«Non posso consentire ad alcuno – ha proseguito Cardone – di far apparire questo consesso come limitativo dei diritti altrui e, in particolare, della minoranza. I detrattori avrebbero anzitutto potuto interpellare i consiglieri di minoranza per verificare se l’ufficio di presidenza abbia limitato in qualche modo i loro diritti. Ho sempre proceduto con trasparenza, lealtà e rispetto verso ciascuno, e sfido chiunque a sostenere il contrario. Sarebbe stato molto serio, ad esempio, se l’onorevole Rosato, prima di rivolgere legittimamente le proprie interrogazioni al ministro, avesse interloquito con la presidenza. Evidentemente la necessità del risalto mediatico ha prevalso sulla soluzione del problema. Tutto è molto chiaro se solo si guardano i documenti. A una prima interpellanza sui tempi di approvazione del bilancio della Fondazione, il sindaco ha risposto nei termini di legge nel corso del Consiglio del 4 marzo. Durante l’assemblea del 12 giugno, ancora il sindaco ha immediatamente risposto a un intervento della consigliera Gagliostro sullo stesso tema. Il 28 giugno, dunque entro i termini di legge, il consiglio di amministrazione della Fondazione, e non l’assemblea perché non costituita, ha approvato il bilancio, procedendo con il deposito presso il RUNTS. Con nota protocollata il 17 luglio, i consiglieri di minoranza hanno chiesto copia del bilancio della Fondazione. Nel corso della seduta del 20 luglio, solo tre giorni dopo, gli stessi consiglieri hanno lamentato la mancata risposta alla propria istanza e hanno abbandonato l’aula prim’ancora che il sindaco o chiunque potesse rispondere. In questo senso, è sufficiente leggere il verbale della seduta per dimostrare che quanto sostenuto su tale circostanza dall’onorevole Rosato nella prima interrogazione, è quantomeno inverosimile. Successivamente, il bilancio della Fondazione è pervenuto al protocollo del Comune il 1° agosto 2024 ed è stato trasmesso a tutti i consiglieri comunali, entro i cinque giorni previsti, ossia il 5 agosto successivo. Ancora, il 7 agosto 2024 venivano acquisite al protocollo dell’Ente due note, una del 28 luglio e l’altra del 6 agosto, con le quali inspiegabilmente e infondatamente i consiglieri di minoranza eccepivano la lesione del diritto di accesso agli atti, addirittura rivolgendosi al Prefetto, esponendo circostanze inverosimili, poi cavalcate sui social. Lo stesso giorno e senza ritardo alcuno, si disponeva nota ai consiglieri di minoranza trasmettendo quanto richiesto e ribadendo con forza come alcuna lesione dei loro diritti si sia mai concretizzata. Ne consegue e lo ribadisco con fermezza – ha concluso Cardone – che l’ufficio di presidenza ha agito nel pieno rispetto delle regole e con la massima trasparenza».

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