I carabinieri del Ros hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria nei confronti di 33 persone ritenute affiliate alla cosca Piromalli di Gioia Tauro, in un’operazione chiamata “Provvidenza”.
Si tratta di PIROMALLI Antonio cl 72, PIROMALLI Grazia, MARTINO Maria, SCIACCA Loredana, SCIACCA Francesco, SCIACCA Annunziata, SCIACCA Antonino, SCIACCA Carmela, CORDI’ Francesco, PRONESTI Alessandro, RUCIRETA Nicola, VIZZARI Rosario, D’ELIA Paolo, MAZZAFERRO Girolamo cl 35, MAZZAFERRO Teodoro cl 38, MAZZAFERRO Teodoro cl 75, GUERRISI Pasquale, FUMO Amedeo, DATO Rocco, TRUNFIO Francesco, SACCA’ Rocco, ARCURI Francesco, BAGALA’ Carmelo, BAGALA’ Vincenzo, BARBARO Domenico, BARBARO Giuseppe, D’AGOSTINO Michele, GALLO Pietro, “Pierone”, GANGEMI Giuseppe, SCIBILIA Giovanni, STANGANELLI Domenico, ALVARO Carmine cl 68 e SERGIO Giovanni..
Sono indagati a vario titolo di associazione mafiosa, traffico di droga, intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio, tentato omicidio e altri reati aggravati dalle finalità mafiose.
Al centro delle indagini condotte dal Reparto operativo speciale dei carabinieri, le attività criminali di una delle più potenti cosche della ‘ndrangheta, egemone nel mandamento tirrenico della provincia di Reggio Calabria con diramazioni in Lombardia e negli Stati Uniti dove l’Fbi sta svolgendo i necessari approfondimenti investigativi.
Documentata, nell’operazione denominata Provvidenza,la penetrazione della cosca nel tessuto economico della piana di Gioia Tauro e la sua capacità di esercitare un radicale controllo sugli apparati imprenditoriali, nei settori immobiliari e agroalimentare con riferimento anche al mercato ortofrutticolo di Milano.
Le indagini hanno documentato il controllo delle attività di narcotraffico condotte all’interno del porto e la penetrazione della cosca nel locale tessuto economico ed imprenditoriale.
Gli inquirenti ritengono di avere accertato, in particolare, gli interessi illeciti del clan nel settore agroalimentare, l’infiltrazione nel mercato ortofrutticolo di Milano e la rete di distribuzione di prodotti oleari negli Usa, facente capo ad un imprenditore italoamericano organico alla cosca Piromalli.
Sul fronte patrimoniale è stato documentato il reimpiego delle risorse di provenienza illecita in società di abbigliamento, collegate a noti marchi francesi, e in imprese operanti nell’edilizia e nella gestione di strutture alberghiere.
È emersa, infine, la partecipazione della cosca Piromalli nel progetto di realizzazione di un centro commerciale a Gioia Tauro, all’altezza dello svincolo dell’autostrada.