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Lockdown, Alessio: «Capiamo i disagi di disabili e bambini ma non possiamo andare contro ciò che prevede il DPCM»

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Nell’ultimo periodo il settore dei servizi sociali ha dovuto contenere ciò che, inevitabilmente, l’emergenza COVID-19 ha portato con sé.

L’unico modo per limitare la diffusione della pandemia era la chiusura totale, in particolar modo in una regione come la nostra che purtroppo presenta una cronica carenza di offerta sanitaria.

Se da un lato queste misure hanno limitato la diffusione epidemiologica, dall’altro, purtroppo, molti nostri concittadini sono rimasti privi di quell’assistenza psico-fisica fondamentale per il loro stato di salute.

La chiusura delle scuole e dei centri diurni ha di fatto aggravato i problemi della fascia di popolazione più fragile e dei loro familiari.

Tuttavia non c’era altro modo, se non questo, per evitare il peggio.

Consapevoli del grave disagio, abbiamo cercato di non far sentire solo nessuno, nei limiti che l’imposizione del distanziamento sociale ha imposto e tuttora impone.

L’Azienda Sanitaria si dovrebbe fare carico di istituire unità speciali atte a garantire l’erogazione di servizi sanitari e socio-sanitari a domicilio, rispettando le misure previste per il contenimento del Virus.

Si dovrebbe, appunto. A quanto sappiamo il vero ostacolo che impedisce agli operatori di intervenire è la mancanza di DPI e invece per ciò che riguarda fisioterapisti e logopedisti, il rinnovo del contratto scaduto ormai da tempo.

L’Ente comunale precisa che è in itinere presso il distretto socio-assistenziale di Rosarno, l’esame delle domande ricevute per ciò che riguarda l’assistenza domiciliare ADI e SAD.

Inoltre, è bene ricordare che, nonostante le difficoltà economiche gravissime dell’Ente, è stato ripristinato il servizio di assistenza educativa specialistica, proprio perché riteniamo che persone fragili, ancorché bambini, debbano avere la priorità su tutto.

Per quanto riguarda le richieste di poter fruire di spazi aperti, nonostante ci rendiamo conto che il sacrificio richiesto sia enorme, non possiamo in alcun modo derogare al DPCM il quale stabilisce che non è possibile allontanarsi dalla propria abitazione.

L’invito che questa amministrazione dà è di restare quanto più possibile a casa. I sacrifici sono necessari per superare questo difficile momento, che speriamo possa presto concludersi affinché ognuno di noi possa finalmente tornare alla vita di prima.

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