HomeCronacaLa Procura Distrettuale dissequestra la Biomatrix

La Procura Distrettuale dissequestra la Biomatrix

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In accoglimento dell’istanza  presentata dall’avvocato Domenico Alvaro, difensore di fiducia di Ferdinanda Romeo, amministratrice e legale rappresentante della società, il magistrato titolare delle indagini, dottor Ponzetta, ha disposto la restituzione dell’impianto della Biomatrix e dei beni pertinenziali, che è già stata eseguita ad opera degli agenti del NOE, che nel Novembre dello scorso anno avevano proceduto al sequestro penale nei confronti della Biomatrix srl e di numerose altre società che operavano nel settore del trattamento e smaltimento dei fanghi  nell’area del bacino di Gioia Tauro. 

L’avvocato Alvaro aveva sollecitato la revoca del sequestro con un’articolata istanza motivata sulle nuove prescrizioni e relativi parametri introdotti in materia di compostaggio dal decreto cosiddetto “Genova”, convertito in legge nel Novembre scorso.

Secondo il difensore i nuovi standard per lo smaltimento e spargimento in agricoltura del compost risultante dalla lavorazione dei fanghi, escludevano l’illiceità del compost  lavorato dalla Biomatrix anche se la percentuale di idrocarburi accertata dagli inquirenti con gli esami chimici era superiore alla massima indicata dalla Corte di Cassazione in una specifica sentenza del 2017. 

L’ufficio della Procura Distrettuale, dopo avere acquisito il parere del proprio consulente tecnico, dottor Boeri, in merito alla fondatezza dei rilievi difensivi, ha ritenuto che in seguito alle nuove disposizioni e parametri introdotti dalla recente legge sugli interventi in favore della città di Genova, non era più configurabile il delitto di traffico di rifiuti nocivi, presupposto come imputazione provvisoria.

Conseguentemente il sequestro degli impianti della società Biomatrix non aveva più alcun fondamento giuridico. Da qui la doverosità della restituzione di quanto a suo tempo sequestrato in favore del legale rappresentante della società  inquisita. 

Il sequestro, convalidato dal Gip, era stato disposto dallo stesso ufficio di Procura Distrettuale nel mese di novembre dello scorso anno nel contesto della più vasta operazione Metauros.

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