HomePoliticaIntervista al consigliere Mattiani. «La Regione sempre attenta alla festa della Varia»

Intervista al consigliere Mattiani. «La Regione sempre attenta alla festa della Varia»

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Consigliere Mattiani, la Festa della Varia di Palmi anche quest’anno ha potuto contare sul supporto della Regione Calabria che ha concesso un contributo di 70mila euro in virtù di una legge apposita da lei voluta. Cosa vuol dire poter contare sul supporto di un ente come la Regione in eventi di così grande portata?

Sì è vero, anche quest’anno la Regione Calabria ha garantito il proprio supporto economico alla festa della Varia di Palmi, a dimostrazione del grande lavoro che stiamo portando avanti a supporto di un evento che vogliamo travalichi i confini locali. Non c’è dubbio che per il raggiungimento di questo obiettivo, la legge regionale che ho fortemente voluto e che ha riconosciuto la festa della Varia di Palmi quale patrimonio culturale e grande evento regionale, sta giocando un ruolo decisivo: infatti, dalla data di sua approvazione si è proseguito un lavoro che per ottenere pieno successo richiede, però, una maggiore collaborazione interistituzionale. Noi ci siamo e lo abbiamo dimostrato. Certo, poter contare sulla vicinanza della Regione Calabria ha una grande importanza. Insieme al presidente Roberto Occhiuto, supportati da Calabria Film Commission, Comitato scientifico e Dipartimenti regionali, abbiamo avviato un processo di tutela, salvaguardia e promozione della Varia di Palmi che non ha eguali nella storia di questa Regione. Le azioni finanziate dalla regione per le edizioni 2023 e 2024 vanno in questa direzione. Tra le tante misure finanziate, mi fa piacere ricordare quella riguardante il montaggio della Varia e l’acquisto dei materiali necessari allo scopo. Questa è la misura di tutela e salvaguardia per eccellenza che garantisce l’esistenza stessa della Festa nel tempo. Per il primo anno sono stati richiesti dal Comune di Palmi 18mila euro e per il secondo 20mila. In entrambi i casi ci siamo fatti carico degli importi nella loro totalità. Non dimentichiamo nemmeno che la Varia è stata trasmessa più volte sulle reti nazionali Rai e vogliamo rappresenti la Regione Calabria nel mondo insieme a tutte le altre meravigliose risorse che il nostro territorio offre.


La legge regionale che lei ha promosso nasce con una ratio precisa che, però, sembra sfuggire a molti. Vuole spiegarci i dettagli?

In passato, probabilmente, venivano erogati finanziamenti per la Festa, ma non esclusivamente per azioni di tutela e salvaguardia. Prima che ci insediassimo e venisse approvata la legge “de qua”, in occasione della Festa della Varia, venivano erogati contributi destinati a finanziare, ad esempio, anche fuochi pirotecnici, spettacoli di cabaret, costosissime luminarie. Un insieme di interventi privi di attinenza con un reale piano di promozione, valorizzazione, tutela e salvaguardia di un patrimonio culturale così importante. Ritengo, invece, necessario attribuire alla Varia una valenza prioritaria rispetto a tutto ciò che deve fungere da contorno e non viceversa. Questa esigenza è ancor più pregnante se considerata in relazione al contesto di cui l’evento fa parte. Non dobbiamo dimenticare che la Varia di Palmi dal 2013 è un Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. E allora, vogliamo finalmente cominciare a renderci conto di cosa stiamo parlando?  Vogliamo capire che questo patrimonio che la storia ci ha consegnato merita e necessita di qualcosa di più? Ecco perché la legge regionale che ho proposto concentra molte risorse in questa direzione e posso certamente annoverarla tra i grandi obiettivi raggiunti e incasellarla tra i grandi progetti territoriali che mi hanno visto e che mi vedono impegnato.

A quali obiettivi si riferisce?

Non essendo io il sindaco di Palmi, la mia azione sta interessando l’intero contesto territoriale. Tra gli obiettivi raggiunti, su tutti, penso al punto di arrivo bus già consegnato al territorio, o alle opere sanitarie sulle quali stiamo costantemente intervenendo, ospedale di Polistena, di Gioia Tauro, di Melito Porto Salvo e di Locri, all’attivazione delle aggregazioni funzionali territoriali e tra queste l’AFT in sede unica a Palmi, o a quelle che presto realizzeremo, Ospedali e Case di Comunità e Ospedale della Piana. Potremmo parlare del potenziamento della sede territoriale INPS di Palmi e, quindi, dell’assunzione di 30 nuovi giovani funzionari o della riattivazione delle commissioni mediche deputate ad effettuare gli accertamenti sanitari per l’invalidità civile, sordità civile, sordità, handicap e disabilità, ma anche del supporto fornito agli Enti comunali per l’organizzazione delle tappe del Giro d’Italia di ciclismo o per l’Ottava del Carnevale palmese o il Corteo Storico di Seminara. Ci sarebbe tanto da parlare su obiettivi e risultati raggiunti, ma non è la sede adatta.


Rispetto a molte altre manifestazioni di ampio respiro nazionale, la Varia ancora stenta ad affermarsi quale evento turistico; chi viene a vedere la festa è perlopiù gente che vive nelle vicinanze, in Calabria o al massimo in Sicilia, palmesi che vivono fuori e rimangono per la manifestazione. Su cosa bisogna ancora lavorare per far fare alla festa quel salto di qualità che con il riconoscimento Unesco ci si aspettava?

Un po’ per le ragioni che ho espresso prima. È fondamentale avviare un reale processo di tutela e salvaguardia oltre che di valorizzazione di questo immenso patrimonio storico e culturale che la Varia di Palmi rappresenta. Fino a quando non verrà compresa questa esigenza saremo di nuovo costretti a svolgere le medesime considerazioni. Vi è la necessità di rispettare e promuovere gli aspetti storici, tradizionali e religiosi e questo percorso non può prescindere dal pieno, vero e concreto coinvolgimento della comunità festiva e attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico permanente che coinvolga tutti, e sottolineo tutti, i soggetti Istituzionali che finanziano la festa. Inoltre, va compreso che la Rete delle Grandi Macchine a Spalla non può essere considerata un peso, ma deve essere vista come una grande occasione di sviluppo comune.  L’ho già detto, la Regione Calabria è pronta, lo stiamo dimostrando. Ben vengano, anzi reputo altrettanto fondamentali, gli eventi estivi collaterali che determinano lo spostamento di grandi masse dai territori limitrofi, ma la Varia deve essere conosciuta nella sua essenza e in ciò che rappresenta per volare definitivamente in ambiti nazionali e internazionali. Ad oggi, a mio parere, su questi aspetti c’è tanto da fare, ma sono ottimista.


Una delle chiavi del successo di manifestazioni come quella della Varia è sicuramente la condivisione di percorsi e obiettivi tra istituzioni e attori partecipanti: Comune, Città metropolitana, Regione, Fondazione. Nel caso della Varia è stato così? Il percorso è stato condiviso?

Reputo fondamentale la collaborazione e la concertazione tra Enti, a maggior ragione quando gli obiettivi devono essere comuni. Questo è un aspetto che reputo fondamentale per chi rappresenta le Istituzioni e i cittadini, ma che in alcuni casi ho dovuto constatare non essere così. Devo dirlo e sottolinearlo con chiarezza e sempre con quel piglio costruttivo che ho sempre dimostrato: considero le modalità utilizzate sia nell’edizione 2023 che 2024 dall’amministrazione comunale di Palmi e dalla Fondazione Varia ETS nel rapportarsi con la Regione Calabria e il costituito Comitato Scientifico non ancora adeguate agli scopi da me fin qui auspicati. Mi domando: ma si possono chiedere con insistenza finanziamenti, in alcuni casi con richieste spropositate, ottenere risorse pubbliche regionali, invocare collaborazione, unità di intenti, salvo, poi, far finta che la Regione Calabria e i suoi rappresentanti istituzionali non esistano o quasi e utilizzarli come bersaglio pretestuoso preferito di questo o quell’esponente politico locale su stampa e social? Evidentemente no, va rispettato il lavoro di tutti e si lavora insieme per un fine comune, senza pregiudizi di schieramento politico. Spingere verso un’unica direzione, bisogna farlo anche e soprattutto a certi livelli istituzionali, è lì che si misura la capacità di guardare allo sviluppo e al progresso di una collettività. Sul punto ho letto la recente intervista che il sindaco di Palmi Ranuccio ha rilasciato alla stampa; apprezzo l’intenzione paventata dal sindaco di sentire per il futuro gli enti sovraordinati e mi auguro che l’intenzione non sia soltanto quella di avanzare richieste economiche, ma sia preordinata alla ricerca di quella costante interlocuzione sugli aspetti da me sottolineati in precedenza.


A proposito di Fondazione, ha seguito le vicende che hanno interessato quella della Varia di Palmi? Che idea si è fatto?

Sto seguendo da lontano ciò che sta avvenendo e non posso non esprimere tutta la mia preoccupazione. Considero la Fondazione Varia una grande risorsa, ma così è se chiamata a ricoprire il ruolo che dovrebbe spettarle, ossia quello di organizzare la Varia e promuovere e portare avanti di comune accordo con la Comunità festiva, gli Enti Comune di Palmi, Regione Calabria e Città Metropolitana azioni di promozione, tutela e salvaguardia, cercando di coinvolgere anche tutte le immense competenze di cui la città di Palmi dispone. Includere e non escludere. Purtroppo, però, da quello che leggo e senza entrare nel merito, pare che la Fondazione, specie nell’edizione 2023, non si sia occupata soltanto degli aspetti culturali, tradizionali e religiosi che connotano la Varia, ma di ciò che normalmente dovrebbe fare un assessorato al turismo e allo spettacolo con le risorse di cui dispone. Per comprenderci, si è parlato molto di più di influencer e concerti e molto meno di evento religioso, di tradizione, di storia e di cultura. In questo modo, l’essenza della Varia è stata oscurata e la Fondazione è sprofondata nei debiti che, mi auguro, non dovranno essere sopportati dai cittadini direttamente o indirettamente. Tengo a precisare che i contributi ricevuti dal Comune di Palmi sono soldi pubblici, e quando si parla di fondi pubblici, a maggior ragione vanno spesi sempre con la diligenza, la cura e la prudenza del buon padre di famiglia; non ho dubbi che ciò sia avvenuto, ma alla luce di quanto è emerso, la situazione imporrà per il futuro delle serie e dovute valutazioni anche in Regione Calabria. Lo stesso sindaco Ranuccio, sempre nella sua recente intervista, ha parlato di impreparazione della Fondazione e di morosità da ripianare. Una piccola chiosa, ma che meraviglia gli ‘mbuttaturi e l’associazione ‘mbuttaturi! Hanno manifestato un grande senso di responsabilità, portando a termine l’edizione 2024 nonostante tutto e tutti. A loro va il mio plauso.

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