GIOIA TAURO (7 settembre 2011) – Duecentomila euro alle aziende e trecentomila alle famiglie. Verranno suddivisi così i fondi, in arrivo dalla Regione, come parziale ristoro dei danni subiti in occasione dell’alluvione che nel 2010 ha colpito due quartieri di Gioia Tauro. Lo ha deciso il consiglio comunale che questa mattina ha deliberato all’unanimità i criteri da seguire per l’assegnazione dei fondi.
Il consiglio. In aula è toccato a Monica Della Vedova, assessore alle Politiche per la famiglia, illustrare i parametri scelti per l’assegnazione dei fondi. «Questi soldi, arrivati dalla Regione sono solo un parziale ristoro, una piccola boccata d’ossigeno. – ha detto – L’iter per il risarcimento dei danni sta seguendo il suo corso ed è gestito dalla Protezione Civile. I criteri – ha concluso – sono stati decisi insieme, dalla maggioranza e dalla opposizione».
Durante la seduta alcuni componenti del comitato Fiume avrebbero voluto prendere la parola per esprimere il proprio dissenso nei confronti dei criteri stabiliti o per avere maggiori chiarimenti. Non trattandosi di un consiglio comunale aperto il presidente Cento non li ha fatti intervenire, ma ha annunciato la disponibilità della Giunta e dell’intero Consiglio per un confronto al termine della seduta.
Il sindaco Bellofiore si è complimentato con l’opposizione per la collaborazione e ha garantito che le perizie giurate presentate «andranno alla Guardia di Finanza che ne valuterà la regolarità».
In aula erano assenti Rocco Benedetto, Umberto Pirilli, Salvatore Ranieri, Eusapia Ritrovato e Ivan Spanò.
I criteri generali. Usufruiranno del rimborso solo le 52 aziende e i 111 nuclei familiari che hanno presentato una perizia giurata comprovante i danni subiti.
I criteri per le aziende. I duecentomila euro saranno suddivisi in proporzione ai danni subiti. Per evitare che le attività commerciali con perizia giurata che attesti danni vicini al milione di euro potessero prendere gran parte dei fondi a scapito delle altre aziende, si è deciso di mettere un tetto di 300 mila euro alle perizie. (Il tetto ovviamente è valido solo come criterio per la distribuzione di questi fondi)
I criteri per le famiglie. Ai 300 mila euro della Regione vanno sommati 16 mila e 500 euro raccolti con il fondo solidale attivato lo scorso anno e 10 mila euro donati dal Comune di Palmi. I 16 mila e 500 euro del fondo solidale verranno divisi equamente tra i 111 nuclei familiari.
Considerato che nei mesi scorsi 26 famiglie hanno ricevuto cucine o camere da letto per un valore di circa 32 mila euro, si è stabilito di dividere la stessa cifra (32 mila euro) equamente tra le restanti 85 famiglie. Il resto dei fondi (circa 278 mila euro) verranno erogati a tutte le 111 famiglie: 222 mila (l’80%) euro saranno suddivisi in proporzione ai danni subiti mentre per gli altri 56 mila (il restante 20%) si seguiranno tre parametri sociali: il certificato Isee, il numero dei componenti del nucleo familiare e la presenza di disabili in famiglia.
Lucio Rodinò