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Fino al 30 novembre vietato pescare pesce spada

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Riceviamo e pubblichiamo:

Dal 1° Ottobre al 30 Novembre 2012 è fatto assoluto divieto di pescare (catture “bersaglio” e/o “accessorie”), detenere a bordo, trasbordare e sbarcare esemplari di pesce spada nel Mar mediterraneo. E’ questo il consueto veto annuale imposto dal Dipartimento delle Politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca – Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura con decreto n°23657 del 26/09/2012, in ossequio alle norme internazionali mirate alla tutela della specie ittica in parola.

Difatti è proprio durante questi mesi che il pesce spada novello di dimensioni molto inferiori a quelle consentite dalle vigenti disposizioni normative nazionali (inferiore a 140 cm), migra in banchi nelle acque del mediterraneo avvicinandosi sotto costa, diventando preda dei pescatori di frodo che, che nella totale illegalità, catturano e mettono in commercio tali specie ittiche (di dimensioni che non superano i 40 – 50 cm).

La norma sanzionatoria per tali condotte illecite prevede aspre sanzioni non solo per chi pesca e commercializza tale specie ittica durante il periodo di fermo, ma anche per chi acquista e quindi detiene novellame di pesce spada.

Si passa dalla sanzione pecuniaria di 4.000 euro e sequestro delle specie ittiche al deferimento all’Autorità Giudiziaria nel caso di mera detenzione di novellame di pesce al di sotto delle taglie minime, indipendentemente dal fatto se il trasgressore sia il venditore o l’acquirente.

I controlli da parte degli uomini della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, guidati dal Comandante Tomat, saranno mirati a contrastare il forte fenomeno di depauperamento delle risorse ittiche, causato da una eccessiva ed irrazionale attività, spesso illegale, di pesca.

Come è noto il depauperamento delle risorse ittiche, secondo importanti studi scientifici, coinvolge ogni specie che viene pescata più velocemente di quanto riesca a riprodursi. Il pesce spada, che migra in banchi nelle acque del mediterraneo, trova nelle nostre coste un ambiente naturale e favorevole ma, a causa della irresponsabilità ed incoscienza di alcuni pescatori di frodo che riescono a pescare esemplari di pesce spada allo stato giovanile di circa 1.5 – 2 Kg. di peso, la specie ittica non ha la possibilità di crescere e svilupparsi. Questo fenomeno negli anni ha già prodotto un impoverimento del nostro mare con ripercussioni negative per l’intero comparto della pesca.

L’attività sarà costante e tenace, con tolleranza zero, non solo in mare ma anche a terra e non si limiterà ai soli titolari degli esercizi commerciali (pescherie, ristoranti ecc…..), ma anche all’utenza, che acquistando specie ittiche di dimensioni inferiori a quelle consentite compie azioni penalmente rilevanti, incentivandone la cattura da parte dei pescatori di frodo.

Il presente comunicato si rende più che mai opportuno al fine di far conoscere all’utenza la norma in vigore e le sanzioni penali cui si incorre acquistando il novellame di pesce in genere e nello specifico del pesce spada, con l’auspicio che la mancanza di domanda da parte degli acquirenti ed i controlli di polizia operati lungo il territorio scoraggino tale fenomeno di pesca illecita a tutela delle risorse ittiche.

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