Beni per un valore di circa un milione di euro riconducibili al rizziconese Girolamo Cutrì sono stati sequestrati ieri dalla Polizia.
Il sequestro dei beni è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.
Girolamo Cutrì, 59 anni, è considerato dagli inquirenti un esponente della cosca Crea ed è in carcere dal maggio del 2014 quando è stato arrestato insieme ad altre 15 persone nell’ambito dell’operazione Deus (leggi l’articolo), coordinata dalla Dda di Reggio.
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“Le indagini patrimoniali – si legge in una nota diffusa dalla Questura – hanno dimostrato che i citati soggetti, in virtù della loro appartenenza al clan mafioso, erano riusciti, con il profitto derivante dalla gestione delle attività illecite e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo, ad accumulare un ingente capitale, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, che reinvestivano nell’acquisto di terreni, società e beni immobili, intestati, al fine di eludere la normativa antimafia, ai propri familiari o a soggetti terzi”.
Nello specifico sono stati sequestrati due appezzamenti di terreno a Rizziconi, intestati al moglie di Girolamo Cutrì, l’abitazione dove vivono i suoi familiari, le imprese individuali dei figli Vincenzo e Alessandra che si occupano di coltivazione di frutti oleosi e alcuni conti e libretti di deposito.