RIZZICONI – La Squadra Mobile di Reggio Calabria e gli agenti del Commissariato di Gioia Tauro, guidati da Angelo Morabito, hanno eseguito sedici ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti altrettanti presunti esponenti della cosca Crea e hanno sequestrato beni per oltre 5 milioni di euro (leggi il comunicato stampa integrale).
Sono finiti in carcere Teodoro Crea (75 anni), il 51enne Antonio Crea detto “u malandrinu”, Domenico Crea, 60 anni detto “scarpa lucida”, il 47enne Teodoro Crea chiamato “u biondu”, Domenico Russo di 65 anni, Osvaldo Lombardo di 64 anni, Giuseppe Lombardo di 41 anni e gli ex consiglieri comunale Vincenzo Alessi di 38 anni, Girolamo Cutrì di 58 anni e Domenico Rotolo di 40 anni. E’ invece latitante (dal 2006) il 36enne Giuseppe Crea. Sono agli arresi domiciliari Vincenzo Tornese (52 anni), Maria Grazia Alvaro (36 anni), Clementina Burzì (63 anni) Marinella Crea (38 anni) e Domenico Perri di 67 anni.
I reati contestati agli indagati dalla Dda di Reggio Calabria – che coordina l’inchiesta – vanno, a vario titolo, dall’associazione mafiosa, all’estorsione, all’intestazione fittizia di beni e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
L’indagine riguarderebbe quella che gli inquirenti hanno definitivo una “sistematica ingerenza nelle attività pubbliche nel comprensorio di Rizziconi e si fonda principalmente sul contributo fornito agli investigatori proprio dal sindaco della cittadina in provincia di Reggio, Antonino Bartuccio che, eletto a marzo 2010 con una lista civica, dal suo insediamento ha collaborato con la Polizia e la magistratura, denunciando irregolarità, anche di natura penale, nella gestione dell’Amministrazione comunale per favorire così gli interessi illeciti della cosca.
Il 2 aprile 2011 si dimisero, dopo numerose minacce ed intimidazioni al primo cittadino, tutti i consiglieri comunali e, successivamente, a causa proprio dell’evidente ingerenza criminale, il Prefetto di Reggio sciolse il Comune di Rizziconi.
Lucio Rodinò