Con l’estate ormai entrata nel vivo, i ristoratori della città si preparano alla stagione più intensa dell’anno. Ma a rubare la scena quest’anno non sono i profumi della cucina all’aperto, bensì le polemiche. Il nuovo regolamento comunale che disciplina l’allestimento dei dehors stagionali sta generando malcontento tra gli operatori del settore, che si dicono penalizzati da norme troppo restrittive e da un aumento dei canoni considerato eccessivo.
Abbiamo ascoltato gli esercenti, e lamentano che la rigidità delle nuove disposizioni non tenga conto delle peculiarità dei singoli locali: conformazione degli spazi, ubicazione e vincoli urbanistici rendono in alcuni casi impossibile o fortemente limitato l’allestimento dei dehors. Alcune situazioni sembrano addirittura non trovare collocazione nel regolamento, ad esempio non è di facile comprensione la regolamentazione nelle piazze inibite al traffico, nonostante si tratti di attività consolidate da anni.
Gli operatori chiedono un confronto aperto con l’amministrazione comunale affinché si possano valutare deroghe o adattamenti caso per caso. L’obiettivo è duplice: offrire un servizio adeguato agli avventori durante la bella stagione e garantire condizioni di lavoro dignitose agli addetti del settore.
La tensione è destinata a salire: nella giornata di domani gli esercenti stanno valutando forme di protesta civile per esprimere il proprio dissenso. Tra striscioni, sit-in simbolici o serrate parziali, l’intento è quello di richiamare l’attenzione pubblica e politica sulla necessità di trovare un equilibrio tra decoro urbano e sviluppo economico locale.
In una città in cui la ristorazione rappresenta un pilastro dell’economia locale, un regolamento troppo rigido rischia di soffocare iniziativa e spirito imprenditoriale. Ma più ancora delle norme, è la mancanza di ascolto a preoccupare gli esercenti. È sempre più evidente come serva un canale stabile e aperto di confronto tra amministrazione e operatori del settore, capace di tenere conto delle specificità territoriali e delle esigenze reali. Solo attraverso un dialogo continuo e trasparente sarà possibile coniugare decoro urbano e vitalità economica, tracciando un percorso condiviso che valorizzi la città senza penalizzare chi ogni giorno la vive e la anima.



