HomeAmbienteDalla Difficoltà alla Speranza: il Salvataggio della Caretta Caretta nel Porto di...

Dalla Difficoltà alla Speranza: il Salvataggio della Caretta Caretta nel Porto di Gioia Tauro

Pubblicato il

Ieri, personale della Guardia Costiera di Gioia Tauro, ha effettuato un intervento di soccorso a favore di un esemplare di tartaruga marina della specie Caretta Caretta, all’interno dello specchio acqueo dell’area portuale.

La segnalazione è giunta da alcuni operatori portuali che, preoccupati per il benessere dell’animale che appariva in evidente stato di difficoltà, prontamente informavano la centrale operativa della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro che disponeva l’immediato invio sul posto della Motovedetta CP 827.

Il personale militare intervenuto, nonostante gli sforzi prolungati, non riusciva, da subito, a recuperare l’esemplare di Caretta Caretta il quale aveva ancora la forza di inabissarsi ripetutamente, riemergendo solo sporadicamente. I militari chiedevano pertanto supporto al Gruppo Ormeggiatori locali, i quali, con l’ausilio di una piccola imbarcazione, dopo alcuni tentativi, riuscivano a recuperare l’esemplare e a condurlo in sicurezza a terra.

Una volta raggiunta la banchina, la tartaruga veniva presa in carico dal personale della Guardia Costiera, che poneva in essere i primi accorgimenti per preservarne lo stato di salute. Nel frattempo, venivano allertate le organizzazioni competenti per il soccorso delle tartarughe marine, che prontamente giungevano in Capitaneria di Porto per assumere la gestione dell’animale.

Personale del Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone (RC), constatava che l’esemplare soccorso era una tartaruga Caretta Caretta di sesso femminile di circa 30-35 anni, lunga 80 cm e larga 45 cm. Le prime valutazioni consentivano di far emergere che la tartaruga aveva verosimilmente ingoiato un amo di palangaro, circostanza questa che, previo svolgimento di tutte le indagini di laboratorio, renderà necessario un delicato intervento di chirurgia per la sua rimozione.

La Guardia Costiera di Gioia Tauro, ha da subito fornito la propria disponibilità a liberare l’animale nuovamente in mare, una volta ripresosi dalle cure cui sarà sottoposto.

Il personale più giovane della Guardia Costiera di Gioia Tauro intervenuto, ha voluto dare un nome all’esemplare: “Gioia”, come quello del porto in cui è avvenuto il recupero e come la “gioia” provata per aver potuto soccorrere l’esemplare.

L’intervento odierno mette in luce l’importanza della collaborazione tra le autorità, le associazioni e la comunità nella protezione della fauna marina. La Guardia Costiera raccomanda a tutti i pescatori professionisti e sportivi di utilizzare attrezzi da pesca consentiti e di prestare la massima attenzione per evitare incidenti come questo.

Ultimi Articoli

SkinPort: prevenzione e sensibilizzazione per la salute dei lavoratori portuali

Un progetto innovativo per valutare i rischi dell’esposizione solare e promuovere la diagnosi precoce dei tumori cutanei nei porti italiani

Rosarno, resistenza e violenza: arrestato un uomo per aggressione a pubblici ufficiali

Gli agenti della Polizia di Stato intervenuti durante un controllo hanno subito un’aggressione. Sequestrata droga, l’arrestato è ora ai domiciliari

Gioia Tauro accoglie il duo Matteoli-Pardino: un viaggio musicale tra epoche e stili

Sabato 24 maggio 2025, la sala Le Cisterne ospita un concerto straordinario tra antico e moderno, con il flautista Giorgio Matteoli e il fisarmonicista Pietro Pardino

Università Mediterranea: un’offerta formativa in espansione per il futuro degli studenti

L’ateneo rafforza il suo ruolo internazionale con nuovi programmi e opportunità di crescita

CALABRIA OASI DELLA BIODIVERSITÀ D’EUROPA GOEL E COMUNITÀ PROGETTO SUD DONANO IL MARCHIO AL TERRITORIO

Calabria, il cuore verde d’Europa: un marchio per la biodiversità Sottotitolo: GOEL e Comunità Progetto Sud donano il simbolo dell’identità naturale della regione

Giornata Mondiale della Biodiversità: un evento di respiro internazionale a Palmi

Il convegno sull’importanza degli impollinatori e del cambiamento climatico riunisce esperti, istituzioni e studenti

Candidoni inaugura il primo fitodepuratore pubblico della provincia: un traguardo per l’ambiente

L’impianto, finanziato dai Patti per il Sud, è il primo a ossigenazione forzata del territorio e garantisce un abbattimento quasi totale degli agenti patogeni. Dopo decenni di tentativi falliti, il Comune raggiunge un obiettivo concreto e sostenibile.