PALMI – «E’ un risultato importante perché nella lotta alla criminalità organizzata non bastano gli arresti. Per disarticolare una cosca è importante aggredire i patrimoni illecitamente acquisiti».
Parole con cui il capo della squadra mobile di Reggio Calabria, Gennaro Semeraro, ha commentato il sequestro operato questa mattina ai danni delle famiglie Gallico e Bruzzise di Palmi e Seminara. Un sequestro di beni immobili il cui valore si aggira intorno ai dieci milioni di euro.
Il provvedimento è stato eseguito da personale dell’Ufficio misure di prevenzione della Divisione anticrimine della Questura di Reggio e del Commissariato di Palmi al termine di indagini patrimoniali che hanno costituito il seguito di un’inchiesta condotta dalla squadra mobile. A coordinare l’indagine, la Procura antimafia reggina, guidata dal neo procuratore capo Federico Cafiero De Raho.
«Sono state tolte dal mercato – ha aggiunto Semeraro – imprese tipicamente mafiose che condizionano, inquinano, ‘dopano’ il mercato, andando ad alterare la libera concorrenza a danno delle imprese oneste. Il fatto che tre delle aziende sequestrate avessero sede in Lombardia dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che la ‘ndrangheta investe soprattutto al nord perché più redditizio e per cercare di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine».
I beni sequestrati sono immobili, imprese e società con sede a Reggio Calabria, Milano, Bergamo e Cremona.