Riceviamo e pubblichiamo:
“La soluzione non è certo quella di scappare e disdire i contratti, ma è necessario sedersi intorno ad un tavolo con tutte le parti coinvolte ed affrontare la questione sia in termini etici che economici, senza alcuna strumentalizzazione”.
Così Domenico Rositano, Coordinatore provinciale della Giovane Italia di Reggio Calabria, sulle arance di Rosarno e il “caso” Coca Cola.“In un periodo in cui la crisi del settore agrumicolo si fa sempre più insistente a causa del prodotto sottopagato, – aggiunge il dirigente del movimento giovanile del PDL -l’annullamento dei contratti da parte della Coca Cola mette a rischio la già fragile economia della zona, se si aggiunge poi il problema legato all’immigrazione irregolare la situazione diventa drammatica”
“Inoltre la situazione legata alle arance è più complicata di quanto sembri. Giova ricordare che qualche anno fa la Commissione Europea ha approvato una direttiva in cui si autorizzava a commercializzare bibite con colore e aroma d’arancia pur essendo prive del vero succo d’agrume. Fortunatamente questa direttiva non fu adottata in Italia, ma provocò una forte protesta da parte delle associazioni degli agricoltori.”
“Oggi – conclude Rositano- è indispensabile fare fronte comune sia a livello locale, che in Europa attraverso i nostri rappresentanti all’Europarlamento, allo scopo di tutelare gli agricoltori della Piana, magari rilanciando a livello internazionale la qualità delle arance calabresi assegnando il loro giusto valore economico e spingendo verso una migliore condizione lavorativa degli immigrati stagionali presenti a Rosarno ”.
Ufficio Stampa Giovane Italia