CITTANOVA – Inizia oggi la tanto attesa festività in onore di San Rocco.
Una tradizione di fede e cultura popolare che i cittanovesi vivono con forte spirito religioso.
Un rituale, che ogni anno, si rinnova e risalta l’immagine di Cittanova, rievocando nelle menti di ognuno, grandi riflessioni sull’identità e sull’orgoglio cittadino.
La festa di San Rocco, rappresenta con estrema fierezza, un ritorno alle radici e sono numerosi i cittanovesi emigrati che per l’occasione tornano nella terra natia, confermando il sentimento di appartenenza alla comunità cittanovese.
Anche quest’anno il Comitato “San Rocco”, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha messo a punto un corposo programma di riti civili e religiosi.
Lo scorso giovedì, la presa della novena a devozione del Santo e al termine il rituale “falò”, nella piazza antistante la Chiesa dedicata a San Rocco, che rappresenta da sempre un momento di particolare emozione comunitaria.
Le celebrazioni eucaristiche culmineranno domenica 15, con la Santa Messa delle ore 19,00 e a seguire la processione in onore del Santo sfilerà per le principali vie cittadine.
Domani mattina, i consueti fuochi pirotecnici, apriranno ufficialmente i festeggiamenti e si darà avvio al programma civile che prevede: una cover band dei Modà con “I Romantici”, alle ore 22.00; domenica 15 si esibirà il gruppo “Meteore – SenzaTempo” e lunedì 16, concluderanno i TarantProject e Mimmo Cavallaro in concerto.
Alla vigilia dei festeggiamenti, il sindaco, Alessandro Cannatà, ha inteso condividere con la cittadinanza, la sua riflessione sulle radici del culto e del Santo:
«Le celebrazioni in onore di San Rocco – ha scritto – rappresentano un momento di profonda riflessione partecipata e condivisa sulle radici culturali e religiose del nostro comprensorio. Un angolo suggestivo della memoria da cui riemergono limpidi i gesti e i rituali antichi, che ritornano onirici, nel cerchio della tradizione, per ammaliare ed unire, per integrare e levigare l’identità di popolo. Cittanova vive questa ricorrenza straordinaria per intensità emotiva e caratura culturale, sin dalle epoche più lontane della sua costituzione, come attimo fondante della città e del suo affermarsi nel mondo».
Elisabetta Deleo