Errare umanum est, perseverare autem diabolicum!
Lo scorso 30 ottobre è stata pubblicata la Determina con la quale la Responsabile del Settore Tecnico, Arch. Sabina Autelitano,
ha proceduto all’affidamento dei lavori di “Rigenerazione urbana e riqualificazione della Villa Comunale Carlo Ruggiero
e dei prolungamenti del viale principale, inclusi l’ex Biblioteca comunale, piazza Calvario e il belvedere sul torrente
Serra”, mediante procedura negoziata, preceduta da apposita manifestazione di interesse. Con lo stesso provvedimento la
dirigente ha deciso di demandare alla Stazione Appaltante Qualificata della Città metropolitana di Reggio Calabria la fase di
affidamento dell’appalto.
Tale iniziativa arriva dopo oltre quattro mesi dall’approvazione del Progetto esecutivo da parte della Giunta comunale e ad un
mese dalla nomina di un dirigente dell’ufficio tecnico quale Direttore dei Lavori.
Le opere da realizzare si riferiscono ad un finanziamento per 2 milioni e 300 mila euro ottenuto dalla precedente
amministrazione comunale nel 2022, da parte del Governo Draghi, con il Contratto Istituzionale di Sviluppo – CIS Calabria
“Svelare Bellezza”.
Leggendo la Determina pubblicata, con nostro immenso stupore abbiamo appreso che il criterio di selezione delle offerte
assunto è quello del minor prezzo, ai sensi dell’articolo 50, comma 4 del D.lgs. n° 36/2023, determinato mediante corrispettivo
a misura e offerta ribasso sull’importo lavori.
Tradotto, significa che per l’affidamento dei lavori si è scelto di procedere, ancora una volta, con l’offerta del massimo
ribasso.
Evidentemente, agli attuali amministratori comunali non è bastata la pessima esperienza compiuta recentemente con i lavori
realizzati nella Villa Comunale, grazie ai fondi del PNRR. Anche per quell’intervento hanno scelto, improvvidamente, di
procedere con l’offerta del massimo ribasso, affidando, inoltre, la Direzione dei Lavori alla Dirigente dell’Ufficio tecnico. Tali
soluzioni hanno, purtroppo, compromesso l’esecuzione del progetto stesso, con i risultati che ognuno ha potuto constatare.
Tale scelta ha difatti comportato un affidamento dei lavori col 33 per cento circa di ribasso. A ciò si è aggiunta una direzione
dei lavori -affidata alla responsabile dell’ufficio tecnico- sostanzialmente assente nell’opera di vigilanza: sui materiali
adoperati, i requisiti delle maestranze utilizzate, le soluzioni in corso d’opera adottate dall’impresa, i lavori non eseguiti a
norma o addirittura non realizzati.
E’ evidente che un bene come la villa comunale, monumento nazionale, sottoposto ai vincoli della Sovrintendenza, carta di
identità e simbolo della comunità cittanovese, nonché tutta l’area intorno ad essa, avrebbero meritato e meritino un’attenzione
straordinaria e particolare in merito al tipo di affidamento dei lavori, non una semplice offerta al massimo ribasso.
Appare, pertanto, incomprensibile la ragione per cui, anche alla luce dell’esperienza negativa precedente, gli attuali
amministratori abbiano deciso di ripercorrere la stessa fallimentare strada, con il serio rischio di compromettere anche in questa
nuova occasione l’esecuzione progettuale dei lavori.
Errare umanum est, perseverare autem diabolicum!
A nostro avviso, la strada da seguire per la gara di affidamento dei lavori avrebbe dovuto essere, al posto dell’offerta del
massimo ribasso, il criterio dell’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa (OEPV), individuata sulla base del miglior
rapporto qualità prezzo. Prevedendo, così, oltre all’offerta economica anche l’Offerta Tecnica, con i relativi criteri di
valutazione, centrati sulla valorizzazione degli elementi qualitativi dell’offerta.
Pertanto, con lo spirito positivo e costruttivo che caratterizza il nostro modo d’agire ed avendo come bussola esclusiva
gli interessi del paese, ci permettiamo di suggerire e consigliare al sindaco e all’amministrazione comunale di voler
rivedere la decisione assunta, modificando l’attuale criterio di aggiudicazione che prevede l’offerta del massimo ribasso
col principio che, invece, offre maggiori garanzie dal punto di vista della valorizzazione degli elementi qualitativi
dell’offerta da parte delle imprese partecipanti alla gara, ossia il criterio dell’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa.
Crediamo che ciò possa rappresentare una scelta di buon senso. Si potrebbe così evitare sia il rischio di vedere vanificati,
ancora una volta, gli sforzi di quanti si sono impegnati e prodigati per ottenere questi importanti finanziamenti, con l’obiettivo
di migliorare e valorizzare un’area strategica della nostra città, che di vedere svilito il lavoro dei professionisti che hanno
progettato gli interventi.
Nel contempo, si andrebbe incontro alle aspettative dei nostri concittadini, i quali, legittimamente, reclamano per Cittanova
interventi di qualità tesi a favorire uno slancio verso la crescita del nostro territorio, per il miglioramento della qualità della vita
della nostra comunità e della qualità paesaggistica della nostra bellissima cittadina, tale da renderla maggiormente attrezzata e
pronta quale polo di fruizione culturale e turistico capace di attrarre sempre più visitatori.



