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Associazioni gioiesi e forze di Polizia unite contro la violenza sulle donne

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Le associazioni gioiesi ieri pomeriggio hanno dato grande prova di gioco di squadra. Lo hanno fatto con un obiettivo comune, nei locali delle Cisterne e nella giornata che ricorda la lotta alla violenza sulle donne.

Si tratta di LabDonne, Adic, Fondazione Pina Alessio, e Lega Navale.

Hanno sposato cultura e legalità per ribadire un enorme NO al femminicidio. Lo hanno fatto in punta di piedi, quasi senza sforzo. Eppure hanno smosso il senso di responsabilità degli artisti che hanno partecipato all’evento, la popolazione tutta e i rappresentanti delle Forze di polizia.

Erano tutti lì a ricordare che se c’è davvero collaborazione la causa può essere vinta. Erano lì a testimoniare la loro presenza costante, “anche solo per un consiglio”.

“Dobbiamo fare comunità facendoci tutti apostoli di una nuova religione dove ci sia più impegno e responsabilità”, ha detto il commissario prefettizio del comune gioiese Antonio Reppucci.

“Oggi la stazione mobile presente qui fuori ha la funzione di divulgazione informativa per poter meglio combattere il fenomeno della violenza sulle donne. – ha invece detto il Tenente colonnello Andrea Milani –  Bisogna avere la consapevolezza che per vincere bisogna essere collaborativi. Collaborazione anche tra Stato e associazionismo”.

Presente poi Marco Gagliano, Commissario capo polizia.
“Ribadiamo la nostra disponibilità. Siamo aperti anche quando siamo chiusi. – ha detto – La violenza come la ndrangheta è molto subdola. Si perpetra quotidianamente. E’ importante che ci sia un rinnovamento culturale e che le donne non si facciano più dire cosa possono o non possono fare, come vestirsi, o se parlare”.

“Bisogna uscire dall’anonimato e denunciare”, hanno invece sottolineato Maria Rosa Lorè, Sottotenente di vascello della Guardia costiera, e il Tenente Caliendo della Guardia di finanza.

Un’aria artistica avvolgeva i locali delle Cisterne grazie al Lab decoupage, rappresentato da Lucia Facciolo, al Lab fotografia con Vincenzo Fondacaro, Francesco Anastasio e Miryam Costa, il Lab Pittura di Carmelo Raco e Graziella Papalia, e quello teatrale con Maria Grazia Bisurgi e Audrey Chesseboeuf, che hanno preparato alcune socie partecipanti alla messa in scena di una rappresentazione tratta della fiaba di “Barbablù” dal libro “Donne che corrono coi lupi”.

Il tutto coronato da un’estemporanea di scultura dell’artista Cosimo Allera, che ha lavorato in estemporanea, cosi come Carmelo Raco, e un emozionante concerto al pianoforte interpretato da Stefania Surace.


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