«Considero l’operazione di oggi di estrema importanza per il territorio perché ci troviamo in quella zona borderline in cui ci sono soggetti che aspirano a fare il passaggio alla criminalità organizzata». Lo ha detto il procuratore di Palmi Emanuele Crescenti durante la conferenza stampa sull’inchiesta “Nuove leve” condotta dai carabinieri che stamattina hanno arrestato 11 persone per danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi, anche da guerra, e detenzione e spaccio di droga. L’indagine ha riguardato il territorio di Seminara e di altri comuni limitrofi della Piana di Gioia Tauro.
Tra i reati contestati non c’è quello associativo ma si è trattato di un’inchiesta «sviluppata ancora una volta – ha aggiunto il magistrato – attraverso le intercettazioni telefoniche, attraverso la verifica dei telefonini e dell’attività sulle chat tanto di moda oggi. Questo ci ha consentito di ricostruire un commercio molto forte, ma anche molto importante, sia dal punto di vista qualitativo sia dal punto di vista quantitativo di armi, armi da guerra e una serie di episodi criminosi, dall’organizzazione di una rapina danni di un corriere allo smercio di sostanza stupefacente.
Ribadiamo – ha sostenuto il procuratore Crescenti – l’importanza di lavorare con strumenti tecnologici come le intercettazioni. Bloccare questo tipo di attività, tagliar via questa fetta sempre più importante della nostra realtà da un da un’attività investigativa è anacronistico, assolutamente anacronistico. Non ci avrebbe permesso di essere qui e quelle armi sarebbero ancora in giro».