«Nella qualità di presidente del Comitato di tutela “Pro Centro Dialisi di Taurianova”, mi sono, per lungo tempo, impegnato affinché il “Centro” avesse serenità nell’operatività, ma ultimamente ho dovuto constatare, mio malgrado, che il rapporto infermieri/pazienti è venuto meno in maniera determinante».
Lo afferma Pino Pardo, che continua: «La riduzione del personale già insufficiente per trasferimenti e pensionamenti – a causa di sospensioni di medico e infermiere, entrambi no vax, effettuate dall’Asp di Reggio Calabria – genera crisi fino a mettere a serio rischio la continuità delle diverse cure per i pazienti che al “Centro” si rivolgono per le loro necessità; si deve plaudire all’impegno dei medici e degli infermieri, ma se l’organico non è adeguato alle esigenze, l’assistenza erogata è insufficiente».
«Anche in un incontro collegiale con dirigente Asp, avevo sollecitato, recentemente, la soluzione dei problemi del Centro dialisi taurianovese, cercando di sensibilizzare le diverse Autorità sanitarie, affinché ciascun dirigente, per la propria competenza, intervenisse, nell’immediato, per dotare la struttura dialitica di Taurianova del personale medico infermieristico necessario. Avevo scritto, indicando dati precisi, invitando le Autorità preposte a visitare il Centro dialisi di Taurianova per rendersi conto de visu, verificando, che la situazione da me descritta è reale»
«Al momento – conclude Pardo – al Centro sono presenti 3 dirigenti medici in servizio, di cui 1 unità che usufruisce di legge 104, ed 1 unità in procinto di pensionamento; un dirigente medico a tempo determinato in scadenza di contratto il 31/03/2022, in atto sospeso e non sostituito. I dirigenti medici in servizio hanno un carico di 17/18 reperibilità al mese. Nel caso di pazienti Covid positivi gli stessi medici prestano la loro opera per far dializzare durante i turni di reperibilità notturna o festiva. Pertanto devono fare i conti con il raddoppio dei turni; 50 pazienti che arrivano al centro per sottoporsi ad emodialisi, mentre altri stanno per essere ammessi al trattamento dialitico; la gestione dell’ambulatorio trapiantati renali e dell’ambulatorio nefrologico e i pazienti da inserire in lista trapianto».