Riceviamo e Pubblichiamo:
La polemica tutta di sinistra di questi giorni, sul mancato invito del sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, alla manifestazione organizzata dagli “Stati Generali del Porto”, cela un velo critico che va oltre il malessere che, chiaramente, regna in quell’area e che la dice lunga sull’importanza del ruolo riconosciuto al nostro paese nell’ambito delle scelte decisionali effettuate al di fuori dei suoi più stretti confini.
L’imbarazzo della “Sindaca” Tripodi, emerso nel tentativo di dare una spiegazione allo smacco subito per non essere stata invitata nell’ambito di un contesto politico-decisionale che l’avrebbe invece dovuta vedere protagonista, rappresenta il segno più evidente della sottovalutazione di stima che attornia la sua amministrazione.
La cosa appare ancora più grave se solo si considera che, nell’ambito dei paesi facenti parte dell’area portuale, la città di Rosarno viene considerata una spanna sotto al comune di San Ferdinando, il quale non solo esprime un terzo della nostra popolazione, ma che, addirittura, in un tempo non troppo lontano ne costituiva una frazione.
Lungi da noi il tentativo di barricarci dietro inutili e sterili campanilismi, certo è, però, che orgogliosamente vorremmo vedere il nostro paese partecipe e attivo rispetto a tutte le questioni comprensoriali che in ogni caso lo riguardano.
Per altro verso, non riusciamo a comprendere come mai gli stessi sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando non si siano fatti parte attiva a favore di un nostro coinvolgimento diretto, anziché contribuire a farci relegare in una posizione di semplici comparse.
In tale contesto non possono non risaltare le parole del Sindaco, le quali affermano che, comunque, alla manifestazione sarà presente una parte dell’amministrazione.
Noi lo interpretiamo come un ulteriore segno di debolezza della “Sindaca”, che con tale comportamento contribuisce, ancor di più, a farci apparire come degli intrusi, degli abusivi, ospiti comunque indesiderati e privi di qualsivoglia legittimazione all’interno del nostro circondario di riferimento.
Sarebbe invece stato opportuno rivendicare per tempo il ruolo che legittimamente ci spetta, senza condizionamenti e titubanze, magari impedendo la chiacchierata, verosimile o meno che sia, ritorsione dell’On. Arlacchi per la ingiustificata assenza di una rappresentanza comunale alla riunione tenutasi il 25 Aprile scorso in quel di Bruxelles”.
Il Circolo territoriale del “PDL” di Rosarno