GIOIA TAURO – E’ Alfonso Annunziata l’imprenditore a cui questa mattina la Guardia di Finanza ha sequestrato beni stimati per un valore di circa 215 miioni di euro.
Il sequestro è collegato all’inchiesta Bucefalo, che aveva portato nel marzo del 2015 all’arresto di Annunziata e il cui processo si sta attualmente celebrando al tribunale di Palmi.
Annunziata è ritenuto dagli inquirenti partecipe alle attività illecite della cosca Piromalli.
Nel comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza il procuratore Federico Cafiero de Raho riporta un passo dell’ordinanza dell’operazione bucefalo in cui viene detto che Annunziata “non è un imprenditore vittima, non è stato e non è costretto a favorire la cosca Piromalli. Al contrario – si legge ancora – è un soggetto storicamente legato ai componenti di vertice della famiglia Piromall ed è, dunque, un soggetto intraneo che si presta da oltre venti anni, volontariamente e consapevolmente, al perseguimento degli scopi imprenditoriali ed economici della predetta cosca, così creando e sviluppando, nel tempo, solide cointeressenze economiche, accompagnate da ingenti investimenti commerciali nel territorio di Gioia Tauro”.
Secondo gli inquirenti esiste una netta sproporzione tra i redditi dichiarati da Alfonso Annunziata e dai familiari dal 1979 al 2013 e il patrimonio accumulato che è stato considerato dagli investigatori il frutto o il reimpiego dei proventi di attività illecite.
La Guardia di Finanza ha sequestrato ad Annunziata l’intero patrimonio di quattro aziende, le quote societarie di altre due attività, 85 beni immobili tra ville, appartamenti, locali commerciali e terreni; 42 rapporti finanziari personali o aziendali e 700 mila euro in contanti.
L’operazione è stata effettuata dai finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria a da quelli del servizio centrale Ico di Roma, in Calabria e in Campania.