Nelle ore in cui il Comitato 19 febbraio apprende che nell’atto aziendale dell’ASP reggina, trasmesso a tutti i Sindaci dei Comuni interessati, non vi è alcuno spazio per Oppido Mamertina, attraverso i canali social risuona l’appello del Consigliere Regionale Oppidese Domenico Giannetta al quale, rivolgiamo il nostro plauso per la sensibilità dimostrata nel “non lasciare i calabresi senza medico di famiglia”, ma al quale chiediamo se ritiene che sia ormai superata e risolta la questione della mancanza di assistenza sanitaria nel territorio pre-aspromontano e aspromontano o se ritiene la questione di secondaria importanza.
Caro Consigliere Domenico Giannetta ci chiediamo e Le chiediamo se “gli onorevoli colleghi Consiglieri” siano a conoscenza di ciò che sta accadendo nel Suo paese ai piedi dell’aspromonte o se ritiene che non sia necessario porre all’attenzione della massima assise regionale la questione oppidese che, se non altro, la riguarda per competenza territoriale.
Nella seconda ipotesi, considerando che diversi Suoi colleghi, appartenenti alla Sua corrente politica, evitano di occuparsi della questione per non invaderLe il territorio, qualora lo dicesse loro si sentirebbero liberi di occuparsene.
Non ritiene necessario approfittare della sensibilità dei Suoi colleghi per raccontare che dal 19 febbraio un gruppo di Suoi compaesani per evitare di lasciare un’intera area geografica disagiata senza alcuna assistenza sanitaria si sono costituiti in un comitato spontaneo e presidiano la struttura in attesa di risposte? Non crede che sia importante non lasciare un’intera area senza assistenza sanitaria?
Facciamo “mea culpa” per non averLe formalizzato una richiesta in tal senso, ma Lei sicuramente è a conoscenza che dopo la Sua visita, unitamente alla commissaria Asp dott.ssa Di Furia, il nodo al fazzoletto non si può ancora sciogliere. La radiologia è ancora chiusa perché l’unico dipendente in servizio, su tre ivi indirizzati con ordini di servizio, è in malattia; Oppido e tutti i paesi dell’entroterra aspromontano sono privi di un presidio di gestione dell’emergenza urgenza; che l’ambulanza medicalizzata è diventata pura utopia; che il mini lab non è stato ancora neanche ordinato.
Consigliere Giannetta mentre Lei discute, come più volte ci ha detto, nelle stanze dei bottoni, noi cerchiamo in perfetta solitudine di rivendicare un diritto costituzionalmente garantito e siamo sempre più soli ad attendere risposte dal Presidente Roberto Occhiuto con il quale Lei ha già interloquito senza renderci partecipi delle decisioni che interessano noi poveri mortali.