Era avvolto nel cellophane, in pessime condizioni, il cadavere recuperato nel pomeriggio dai sommozzatori del Porto di Gioia Tauro, a circa 20 metri dalla spiaggia di San Ferdinando. La segnalazione era avvenuta questa mattina intorno alle 9.00 da parte di alcuni bagnanti.
Stando alle condizioni in cui è stato rinvenuto il corpo, potrebbe trattarsi di un cadavere finito in mare non per cause accidentali; forse qualcuno se ne è disfatto quando il corpo era ormai privo di vita. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, cosa che fa supporre si trovasse inabissato da diverso tempo.
Le operazioni di recupero del corpo non sono state semplici, per via delle avverse condizioni del mare; le ricerche, infatti, sono state in un primo momento sospese per via del mare agitato. A supporto dei sommozzatori sono giunti i vigili del fuoco, la capitaneria di porto, un’elicottero dei carabinieri.
La Procura di Palmi, guidata dal dottore Ottavio Sferlazza, ha già dato inizio alle indagini che hanno lo scopo di capire cosa sia effettivamente successo. Difficile che il corpo possa essere identificato.