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Salvini a Palmi: ” ‘Ndranghetisti e scafisti vanno combattuti allo stesso modo” – GUARDA IL VIDEO

La ‘ndrangheta? Una “montagna di merda”.

Prende in prestito un’espressione di Peppino Impastato e da Palmi, città in cui si trova per la consegna alla Polizia di Stato di un bene confiscato alla criminalità organizzata, il Ministro dell’Interno e vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini lancia la sua lotta alla mafia.

“Non trovo civile che degli ergastolani continuino a risiedere in un bene confiscato, così come non lo è il fatto che degli ergastolani vengano in pellegrinaggio dalla madre, altrettanto ergastolana – ha aggiunto Salvini – La lotta senza quartiere alla ‘ndrangheta parte da qui e si estende in tutta Italia, perché la ‘ndrangheta ha radici anche in altre regioni. Io sono testone, voglio estirpare questo male e tornerò qui finché non avremo portato via anche le mutande agli ‘ndranghetisti”.

Sembra dire, Salvini, che la pacchia – riprendendo una sua battuta recente, riferita agli immigrati irregolari – è finita anche per gli ‘ndranghetisti: “Loro, insieme agli scafisti, rappresentano un cancro per la nostra società: contro di loro intendo usare tutte le armi che la legge mette a disposizione per scaraventarli da un’altra parte che non sia la Calabria, né l’Italia. Lunga vita a tutti, ma chi ha ammazzato deve stare in galera, non in giro”.

“Certa gente deve sentirsi a disagio in Italia, per questo ho intenzione di organizzare il Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico in Calabria, a Ferragosto”, ha aggiunto il Ministro.

Sul caso Domenico Furgiuele, deputato e coordinatore regionale della Lega, Salvini glissa: “Se le colpe dei padri non devono ricadere su quelle dei figli, figuriamoci quelle dei suoceri. Guardiamo avanti, al futuro”, dice, quasi dimenticando il ruolo che Furguele ha avuto nell’azienda del suocero. E alla domanda sui 49 milioni di euro che lo Stato rivuole dalla Lega risponde: “Non ci sono più, rassegnatevi”.

Dopo una visita all’immobile confiscato alla famiglia Gallico, il Ministro Salvini ha firmato l’atto con cui viene stabilito il futuro utilizzo del bene, ha ricevuto le chiavi ed ha detto: “Servono 2 milioni di euro per adeguarlo, ma li troveremo”.

L’immobile è un palazzo di quattro piani, residenza un tempo della famiglia Gallico, decimata a colpi di arresti e sentenze; al piano terra abita la più anziana della famiglia, la 92enne Lucia Morgante, ergastolana, gravemente malata e per questo impossibilitata a lasciare l’abitazione. “Ma la allontaneremo da qui”, dice Salvini.

La seconda tappa del tour di Matteo Salvini in Calabria è stata la tendopoli di San Ferdinando, quella in cui viveva il maliano ucciso il mese scorso a colpi di fucile, Soumayla Sacko. Il Ministro si è fermato con alcuni migranti: “Qui stiamo male, soffriamo, siamo in tanti”, ha detto un migrante ospite della tendopoli.

Secca la replica di Salvini, che ha poi dialogato con alcuni di loro: “Chi ha i documenti e può avere un’altra scelta si sposterà da un’altra parte”. “Che lavoro fate?”. “Raccogliamo arance e mandarini”, hanno risposto. “Quanto vi danno all’ora? Un euro a cassetta? Voi segnalate quelli che sfruttano le persone. Io vi chiedo solo di denunciare se ci sono delle irregolarità e chi sfrutta. Speriamo di riuscire a fare qualcosa”.

Poco prima a Palmi aveva detto, con estrema franchezza: “Siamo nel 2018 e nel mio Paese è impensabile che si viva nelle baracche. Chi non è regolare deve andare via, chi ha i documenti e risiede regolarmente, allora verrà aiutato a trovare una sistemazione. Ma prima dobbiamo pensare agli italiani che non hanno una casa”

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