Riceviamo e pubblichiamo:
Quante donne uccise, anche dal silenzio, dovremmo ancora contare prima di alzare il velo che copre gli abusi e le violenze all’interno delle famiglie.
Tanto si è fatto per abbattere il muro di omertà sulla ‘ndrangheta, numerosi percorsi sulla legalità attuati nelle scuole per educare i giovani al rispetto delle norme per spronarli a non tacere davanti a fatti delittuosi. Ma poco si sta facendo per educare i ragazzi al rispetto di genere. Le ragazze che in famiglia sopportano e tacciono sulla violenza di padri o fratelli difficilmente da adulte denunceranno un marito violento. Ma di questo, ancora, troppo poco si parla.
Le istituzioni, la scuola, ma anche la politica devono intervenire. All’ufficio scolastico regionale, che tanti progetti promuove, si chiede di proporre nelle scuole più percorsi sulle differenze di genere e il rispetto dell’altra, contro ogni forma di violenza anche verbale e psicologica.
E’ necessario sostenere le ragazze verso una maggiore consapevolezza del loro valore e rispetto di sé, ma soprattutto alla politica un appello, affinché intervenga con norme più severe, per punire chi si macchia di delitti contro le donne, ma anche di prevedere più risorse per aiutare le donne in difficoltà.
A tal proposito giace a Catanzaro in attesa di finanziamento, da più di un anno, un progetto promosso dalle consiglieri comunali del Pd di Rosarno che ha come fine il riutilizzo di un bene confiscato trasformandolo in una casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza.
Ebbene a tutt’oggi non sappiamo se e quando questo progetto sarà finanziato, se quel luogo sottratto alla ‘ndrangheta potrà diventare un posto sicuro per chi, pur volendo ribellarsi e denunciare la violenza subita, spesso non lo fa perché non sa dove andare o a chi rivolgersi.
Una società sicura e giusta ci potrà essere solo se ognuno, finalmente, si deciderà a svolgere appieno il proprio ruolo.
Grace D’Agata
(Consigliera comunale Pd– Comune di Rosarno)