ROSARNO – L’Isola ecologica non “s’ha da fare”. Sarebbe questo il giusto titolo da dare alla saga che racconta le vicende progettuali di questa importante opera ambientale.
Un’interdittiva antimafia, emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, ha infatti bloccato i lavori messi in cantiere dalla ditta “Passeri Marco” (con sede ad Ardore) che si era aggiudicata l’appalto per la costruzione dell’ecopiazzola di Rosarno.
Appena messa al corrente della questione, il primo cittadino medmeo, Elisabetta Tripodi, ha provveduto ad annullare l’assegnazione dell’appalto che, a quanto pare, non potrà essere attribuito neppure alla ditta classificatasi al secondo posto utile, in quanto non in regola con la contribuzione fiscale.
I lavori dovrebbero quindi passare alla terza impresa della lista, nella speranza che eventuali ricorsi al Tar non facciano slittare ulteriormente la partenza delle attività di costruzione dato che, è giusto sottolinearlo, “Medma Ecologica” è un’opera progettata nel 2009 (provvedimento della terna prefettizia che reggeva il comune a causa dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose) ed ammessa al cofinanziamento regionale con un importo pari ad € 150,000.
Il caso sembra inoltre essersi accanito contro questa importante ed innovativa opera, ritenuta, dall’amministrazione di centrosinistra che governa Rosarno, «fondamentale non solo per combattere l’emergenza rifiuti che attanaglia l’intera regione ma decisiva per l’impostazione di una politica della gestione del ciclo dei rifiuti al passo con i Paesi dell’UE».
Francesco Comandè