Leggiamo che nell’area industriale martedì prossimo si terrà il convegno che sancirà in maniera
pressoché definitiva le sorti progressive ed il destino del Porto e dell’Area industriale.
In tre ore circa 30 relatori ci diranno quello che mai avremmo immaginato di ascoltare.
Solo che in questo G30 manca un attore ed una presenza indispensabile: il Comune di Rosarno. Il
saluto istituzionale viene programmato a favore del Sindaco di San Ferdinando – e si capisce
essendo il territorio dove insiste lo stabilimento- e dal Sindaco di Gioia Tauro che a rigor di logica
dovrebbe accompagnare il nostro sindaco Cutrì nella platea a sorbirsi tante pillole di “ scienza in
tre minuti”.
In effetti l’impresa organizzatrice ha compiuto un vero sgarbo istituzionale e farebbe bene
l’Amministrazione di Rosarno a farlo ripagare – non potendo ritirare l’ambasciatore- magari con un
sonoro sberleffo all ‘Elon Musk delle macchine agricole.
Che però dovrebbe ricordarsi che da Rosarno ha sempre avuto tanti attestati di solidarietà quando
le sue aziende sono state attaccate da delinquenti e mafiosi. Solidarietà che rimane- ma che non
sembra né riconosciuta né valorizzata da parte dell’imprenditore.
Quanto ai temi del tri-convegno definitivo qualche piccola osservazione è necessaria.
Il retroporto non viene né curato né promosso. Il commissariamento del Consorzio CORAP ha
lasciato le aree industriali sguarnite amministrativamente e tecnicamente. I capannoni abbandonati
restano senza destinazione o peggio.
Per nuovi insediamenti – ipotizzando- l’incauto dovrebbe affrontare a 121 tappe tra Reggio e
Catanzaro.
Tutto questo è colpa della Regione del Presidente Occhiuto e del suo Assessore all’industria.
Come sono gravi le inadempienze del Presidente e del suo Assessore all’Agricoltura che dii fatto
hanno sequestrato milioni di metri cubi d’acqua della diga del Metramo e li lasciano lì mentre
diecimila ettari di terreno nel bosco di Rosarno e Gioia Tauro aspettano di essere irrigati.
Si organizzano matrimoni e fescennini con i potenti per trarre benefici ed attenzioni. Ma il Porto , la
diga la Jonio Tirreno sono il frutto di delle lotte popolari di una classe lavoratrice che mafia o non
mafia ha saputo realizzare un’opera tanto grande. Serve l’unità del territorio per mantenerla e
rilanciarla non balli in maschera.
Gruppo Polaris
Comune di Rosarno