Il Presidente del Consiglio Comunale, Angelo Borgese e il capogruppo di minoranza di Polistena Futura, Francesco Pisano

Lo scontro dialettico-ideologico che si sostanzia in due diverse letture dell’esplicitazione del ruolo di Presidente del Consiglio comunale continua a contrapporre Angelo Borgese, sullo scranno presidenziale in quota maggioranza e Francesco Pisano, capogruppo di minoranza di Polistena Futura che chiamando in causa il primo – tacciato di subalternità e parzialità – ne ha riscontrato la replica. Borgese ha reclamato per sé «un profilo istituzionale di serietà e responsabilità» messo alla prova dall’azione politica di Pisano e dei suoi «argomenti provocatori» quali pretesti «per delegittimare il Consiglio comunale» richiamandosi al regolamento per la preventiva autorizzazione “all’unanimità” per le registrazioni dei lavori d’aula respingendo, tout court, le critiche mosse. Di segno diametralmente opposto il pensiero di Pisano che, ribadendo il «comportamento oltre che fazioso anche inappropriato con atteggiamenti volgari ed offensivi» del Presidente, è tornato ad invocare «maggiore trasparenza e pubblicità delle sedute» non assecondate dalla maggioranza per mero “ostruzionismo”. «Volete nascondere comportamenti deplorevoli e minacciosi messe in atto contro la minoranza consiliare poi fatte sparire dai verbali nonostante le richieste fatte secondo regolamento?» ha pungolato Pisano parlando nuovamente di «degrado politico invece che di confronto» nella massima assise cittadina sfidando Borgese a fornire i verbali autorizzativi delle registrazioni. «L’unica soluzione possibile è la presa d’atto che la sua condizione subalterna al Sindaco le impedisce di svolgere il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale in modo imparziale e super partes» è stata la riflessione di Pisano che ha suggerito, ancora una volta,  a Borgese la via delle dimissioni dalla carica «per salvaguardare il prestigio e l’onorabilità del Consiglio Comunale». Oltre che ai rispettivi destinatari, entrambe le missive sono state indirizzate anche all’attenzione del Prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro.