POLISTENA – Lo Sportello Diritti Animali della Provincia di Reggio Calabria, gestito dalla Lav, preposto alla salvaguardia degli animali, domestici e randagi, presenti sul territorio, esprime forte preoccupazione per alcuni recenti episodi di morte per avvelenamento di cani a Polistena .
Purtroppo sono già due i cani di proprietà che sono morti e tre quelli che versano in gravissime condizioni per aver ingerito bocconi avvelenati disseminati da individui senza scrupoli nella zona sud di Polistena. I fatti sono stati resi noti all’Ufficio Legale dello Sportello Diritti Animali da alcuni residenti, che hanno dovuto assistere impotenti alla morte dei propri cani tra atroci sofferenze: a nulla sono valse, infatti, le cure veterinarie loro somministrate, e gli animali sono, infine, deceduti dopo un’atroce e lenta agonia.
Nelle sue ultime ore di vita uno di questi cani ha iniziato persino a lacrimare sangue, tanto estese dovevano essere le emorragie interne provocate dal veleno. “Tali episodi di inaudita crudeltà, che rivelano stupidità e cattiveria gratuita nei confronti di animali che non facevano male ad alcuno, non devono passare sotto silenzio” sottolinea in un comunicato lo Sportello Diritti Animali che intende farsi portavoce della rabbia di chi ha perso in questo modo terribile il proprio amico a quattro zampe.
Non si deve trascurare, inoltre, il grande pericolo che tali esche avvelenate rappresentano anche per i bambini. Alla fine del comunicato si ricorda a questi criminali che uccidere un animale è un reato perseguibile penalmente: l’Art. 544 del Codice Penale recita infatti che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi” ed ancora: Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale … è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”