Dirty Soccer e non solo. C’era anche tanta politica nelle parole del presidente della Palmese Pino Carbone, che ieri pomeriggio ha convocato la stampa per comunicare alcune importanti decisioni a seguito della sentenza del Tribunale Federale, che lo scorso 3 maggio ha disposto la penalizzazione di 4 punti alla squadra e l’inibizione ad un anno e due mesi per omessa denuncia per il presidente della società di calcio.
“Quella dei giudici è una decisione giusta, se penso alle richieste della Procura federale, e quindi alla possibilità che la squadra venisse radiata dal campionato – ha detto Carbone – Dalla sentenza emerge la società non è stata condannata per responsabilità diretta del presidente, accusato – ma non condannato – di aver preso parte alla combine. I giudici hanno detto che la Palmese non aveva responsabilità alcuna, che io in quanto presidente non ha organizzato alcuna combine. Stiamo pagando per colpe di soggetti che sono transitati da questa squadra e che hanno procurato danni alla città intera”.
Sui 4 punti di penalizzazione che il Tribunale Federale ha inflitto alla Palmese, da scontare nel campionato in corso se la sanzione risultasse afflittiva ai fini della classifica del campionato in corso o, in caso contrario, nella stagione prossima, Carbone afferma con chiarezza che si tratta di una “decisione inammissibile dinanzi alla quale presenteremo appello”.
Lo sport cede spazio alla politica, argomento sul quale Carbone ritorna, dopo la conferenza stampa di una settimana fa, partendo proprio da un commento sul “listone” con ben 7 candidati a sindaco.
“Sono sette persone sicuramente ottime, ma a mio avviso inadeguate a governare la città – ha commentato – Resto deluso, perché una settimana fa ho fatto un appello, invitando i candidati ad accogliere alcuni dei miei suggerimenti, ma nessuno ha risposto alla mia chiamata”.
Ma la considerazione finale lascia ipotizzare che un suo impegno in politica, in prima persona o anche a sostegno di un gruppo che vuole impegnarsi, è ancora possibile. “Mancano sette giorni alla presentazione delle liste – ha detto – Non metto alcun limite alla provvidenza e resto fiducioso del fatto che undici persone, lontane dal mondo della politica, con l’idea di sistemare la città, possano impegnarsi seriamente. Io in quel caso, ci sarò, altrimenti continuerà a fare il semplice cittadino”.