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Operazione “Millennium” emergono dettagli e nomi

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Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati dai militari dei Comandi Provinciali competenti e da diverse unità specializzate, hanno dato esecuzione a una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giuseppe Lombardo.

L’operazione ha coinvolto diverse città italiane, tra cui Reggio Calabria, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Nuoro, Bologna, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Roma, Rimini, Verona, Agrigento e Torino, colpendo alcune delle più importanti cosche di ‘ndrangheta. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, traffico internazionale di stupefacenti, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, scambio elettorale politico-mafioso e detenzione illegale di armi.

Le indagini, attualmente in fase preliminare, hanno portato all’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare emesse dall’ufficio GIP del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della DDA. In particolare, sono stati arrestati 97 soggetti e sequestrate due società operanti nella ristorazione e nell’edilizia, ritenute riconducibili agli indagati e utilizzate per favorire le attività illecite dell’associazione.

Tra le accuse principali vi è la gestione monopolistica del traffico di stupefacenti attraverso una struttura organizzata e sovraordinata alle singole articolazioni territoriali, frutto di un’“alleanza” tra diverse cosche della provincia.

Tra i soggetti finiti in carcere figurano diversi esponenti della cosca Alvaro di Sinopoli, tra cui Cosimo Alvaro, detto “Pelliccia”. Inoltre, sono stati arrestati Giuseppe Francesco Abbate, Domenico Alvaro, Francesco Alvaro, Francesco Paolo Alvaro, Giuseppe Alvaro, Raffaele Alvaro, Giuseppe Barbaro, Claudio Colella, Antonino Federico, Domenico Iannaci, Domenico Morabito, Elio Arcangelo Morfea, Vincenzo Muià, Domenico Pillari, Pasquale Romeo, Rocco Rugnetta, Francesco Sciarrone, Rocco Bruno Varacalli e Giuseppe Violi.

Ai domiciliari, invece, sono finiti Vincenzo Giglio, Mario Giglio, Pasquale Tripodi, Giuseppe Errante, Franco Maria Perrelli, Sebastiano Altomonte, Giuseppe Barreca, Sebastiano Strangio, Romano Stefano e Gregorio Fotia.

Tra gli indagati in stato di libertà, figurano gli ex consiglieri regionali della Calabria Sebastiano Romeo (Partito Democratico) e Alessandro Nicolò (ex Fratelli d’Italia), già coinvolto in passato nell’inchiesta “Libro Nero” e attualmente sotto processo. Inoltre, tra gli arrestati ai domiciliari compare l’ex assessore regionale Pasquale Tripodi, per il quale è stata esclusa l’aggravante mafiosa.

Nell’operazione, uno dei reati contestati è lo scambio elettorale politico-mafioso, sebbene, secondo le informazioni disponibili, non risultino politici in carica tra i destinatari delle misure cautelari.

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