L’incendio doloso che ha devastato la concessionaria Calabria Motori a Campo Calabro ha suscitato una forte reazione di condanna e un’ondata di solidarietà da parte del mondo imprenditoriale, politico e sociale. L’episodio, rappresenta un grave attacco al tessuto produttivo locale ed ha generato un coro unanime di vicinanza agli imprenditori coinvolti.
Il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio, ha espresso piena solidarietà e vicinanza ai titolari dell’azienda e ai dipendenti, auspicando che le forze dell’ordine e la magistratura facciano rapidamente luce sull’accaduto. Anche il Gruppo Giovani Imprenditori, attraverso il presidente Giuseppe Lombardo, ha condannato fermamente l’atto, sottolineando il coraggio di chi investe nel territorio e ribadendo il sostegno agli imprenditori colpiti. Nando Polito, presidente del Comitato Piccola Industria, ha evidenziato la necessità di resistere uniti contro la violenza e difendere i valori di giustizia e rispetto.
Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha espresso la sua vicinanza agli imprenditori colpiti, definendo l’incendio un “atto vile e inaccettabile che colpisce il cuore produttivo della nostra città”. Falcomatà ha sottolineato l’importanza di una risposta forte e unitaria da parte delle istituzioni e della comunità, ribadendo il suo impegno per la difesa della legalità e il sostegno agli imprenditori che scelgono di investire nel territorio.
Numerose figure istituzionali hanno manifestato la loro vicinanza. Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha definito l’incendio un “gravissimo atto intimidatorio” e ha espresso solidarietà a Emanuele Ionà, titolare della concessionaria. Anche il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, ha condannato il gesto, sottolineando l’importanza di difendere la libertà economica e il lavoro onesto. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, ha chiesto una risposta immediata e collettiva per individuare i responsabili e garantire sicurezza agli imprenditori.
Oltre a Confindustria, anche Unindustria Calabria, attraverso il presidente Aldo Ferrara, ha espresso preoccupazione per il ripetersi di atti intimidatori contro le imprese calabresi, chiedendo un rafforzamento del sistema di sostegno agli imprenditori che operano nella regione. Il presidio Libera di Villa San Giovanni ha ribadito la necessità di garantire agli imprenditori il diritto a un lavoro libero e indipendente da condizionamenti mafiosi.
La famiglia Ionà ha espresso profondo sgomento per l’accaduto, definendo l’incendio un “atto intimidatorio di chiaro stampo mafioso”. In una nota, hanno sottolineato che il danno economico è ingente, ma ciò che pesa maggiormente è la vigliaccheria del gesto, che riporta indietro di decenni. Hanno ribadito il loro impegno a non piegarsi di fronte alla violenza e hanno ringraziato la comunità per la solidarietà ricevuta. “Calabria Motori e tutta la nostra famiglia fanno parte di quella Calabria sana che va difesa a tutti i costi”, hanno dichiarato, sottolineando la necessità di una risposta forte contro le dinamiche criminali che minacciano il tessuto produttivo locale.
La reazione compatta del mondo imprenditoriale e istituzionale dimostra che la Calabria non intende arretrare di fronte alla violenza. La speranza è che le indagini portino rapidamente all’individuazione dei responsabili, riaffermando il principio di legalità e sicurezza per chi sceglie di investire nel territorio.