GIOIA TAURO Quella di ieri ha sicuramente rappresentato una delle pagine più tristi della storia di Gioia Tauro. É stato il giorno del funerale di Fabrizio Pioli tredici mesi dopo la sua scomparsa, e a distanza di due settimane dal ritrovamento del corpo.
La città ha dimostrato ancora una volta la propria vicinanza alla famiglia stringendosi nello stesso dolore. Scuole e associazioni del territorio hanno accompagnato la bara di Fabrizio da casa sua fino in chiesa, la parrocchia di San Francesco, piena di amici e parenti, che per tutta la notte hanno instancabilmente vegliato su di lui.
Sentimenti contrastanti si palpavano tra la gente e soprattutto guardando papà Antonio e le sorelle Romina e Simona. Le lacrime dopo più di un anno non sono finite e forse non finiranno mai, ma almeno adesso Fabrizio riposerà in pace.
“Carissimo papà, carissimi sorelle, parenti e amici di Fabrizio, – ha esordito il parroco don Albino Caratozzolo – la notizia del ritrovamento del corpo si é diffusa un paio di settimane fa, ma solo oggi possiamo pregare per il riposo eterno di Fabrizio. Oggi si usa pietà anche per gli animali, – ha proseguito – e si riserva loro anche dopo la morte un luogo dove riporli.
A Fabrizio invece é stato riservato un odio diabolico. Per più di un anno é stato privato di ogni gesto di pietà, come per volerlo cancellare dalla memoria dei suoi cari. Ora però – ha concluso il parroco – é tempo di lasciare spazio alla fede in modo che sia da aiuto a illuminare questa tragedia”.
Serrande abbassate durante l’orario del funerale. Tutti hanno voluto partecipare al rito e dare l’ultimo saluto a Fabrizio, la cui storia ha letteralmente distrutto un’intera cittadinanza.
Le mamme che piangevano al funerale pensavano che al posto di Fabrizio avrebbe potuto esserci il proprio figlio, o il proprio fratello. Ed é in quest’ottica che Fabrizio é diventato il parente e l’amico di tutti, ma soprattutto il cuore buono per cui valeva la pena lottare, prima per il ritrovamento del corpo, e adesso perché sia fatta giustizia.
Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore, il primo cittadino di Melicucco Francesco Nicolaci, il presidente della Provincia Giuseppe Raffa che ha voluto palesare la propria vicinanza alla famiglia Pioli, il consigliere provinciale Rocco Sciarrone, e diversi consiglieri e assessori comunali della Piana.
Durante la messa nessun bisbiglio, nessuna parola. Si avvertiva soltanto qualche singhiozzo scappato dal pianto e la volontà di poter fare qualcosa di più.
Tanti gli applausi invece che si sono susseguiti in onore di Fabrizio fino all’ultimo.
“Se amare é una colpa che porta il nome di Fabrizio, – ha detto un amico di famiglia prima che la bara venisse portata via – allora siamo tutti Fabrizio”.
Presente anche il presidente Anti racket e usura di Messina che ha preceduto l’inaspettato intervento proprio di papà Antonio che ha semplicemente sussurrato “Vi voglio bene a tutti”.
Da qui l’applauso finale che ha rappresentato l’abbraccio di tutti i presenti a quel padre che ha tanto sofferto, cercando di non darlo a vedere, ma che davanti a tanta solidarietà ha voluto esprimere il proprio sentimento.
Adesso Fabrizio ha finalmente raggiunto mamma Nadia e ha finalmente avuto una degna sepoltura. Il movimento creatosi intorno a questa storia continuerà per chiedere che chi ha sbagliato paghi e storie insensate come questa non accadano più.
Eva Saltalamacchia