ROSARNO – Nasce a Rosarno l’Asd Koa Bosco, squadra di calcio “senza frontiere” composta da ragazzi provenienti dall’Africa che disputerà il campionato di terza categoria. L’iniziativa, senza scopo di lucro, rientra nell’ambito del progetto “Uniti oltre le frontiere” e sarà finalizzata al riscatto sociale degli africani nella Piana.
Questo collettivo sportivo è nato grazie all’impegno di don Roberto Meduri, parroco della chiesa “Sant’Antonio di Padova” della frazione “Bosco di Rosarno”, e punta a combattere e debellare il triste fenomeno della discriminazione razziale, di cui le cronache nazionali sono ormai sature.
Va sottolineato che il comune di Rosarno, ogni anno, con l’approssimarsi della stagione agrumicola (che va da ottobre a febbraio), diventa il fulcro dell’immigrazione pianigiana. Tanto che negli ultimi tre anni il Ministero dell’ Interno, la Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria e lo stesso Ente comunale, si sono dovuti attrezzare per dare un’accoglienza dignitosa ai lavoratori stagionali, creando dei centri d’accoglienza temporanei sia nella cittadina medmea (contrada “Testa dell’Acqua”) sia sul territorio della vicina San Ferdinando (II° Zona Industriale).
Dopo la protesta di “gennaio 2010” molto sembra essere cambiato in questo circondario. Da allora, sia i comuni interessati dal fenomeno che le associazioni presenti sul territorio, supportate dalle Diocesi, dal Banco Alimentare della Calabria e delle singole parrocchie, hanno cercato, per quanto possibile, vista la carenza di fondi a disposizione, di dare un aiuto concreto a queste persone, giunte nella piana in cerca di lavoro. La nascita della “Koa Bosco”, quindi, è l’ennesima dimostrazione della voglia di normalità manifestata dal territorio rosarnese.
Questa squadra sarà composta interamente dai ragazzi dei centri d’accoglienza ed anche gran parte della dirigenza e dello staff tecnico saranno africani. Vi saranno i senegalesi Khadim (pubbliche relazioni), Masseck e Ibrahima (assistenti di squadra durante le partite), Magatte Diop (traduttore), Mbengue Bassirou (preparatore atletico) e Amar Alassane ( osservatore). Sul fronte rosarnese, oltre a don Roberto Meduri, vi saranno Domenico Bagalà (direttore generale), Domenico Mammoliti (responsabile tecnico), Angelo Paiano (segretario) ed Antonello Meduri (allenatore dei portieri).
«Per palesare la voglia di riscatto sociale da parte degli extracomunitari presenti sul territorio – hanno fatto sapere gli addetti ai lavori – abbiamo scelto il calcio che, oltre ad essere lo sport più seguito, è il gioco di squadra per eccellenza e rappresenta l’armonia della collaborazione».
La nascita della “Koa Bosco”, che si sta allenando a Palmi ma che disputerà le gare casalinghe presso lo stadio “Giovanni Paolo II” di Rosarno, ha suscitato grande interesse anche nella “Figc” che, insieme a “Uefa” e “Fifa”, si sta spendendo tanto affinché il gioco del calcio diventi l’emblema della lotta al razzismo in Italia e «l’iniziativa di Rosarno è la riprova che qualcosa in Calabria e, più in generale, in Italia si stia muovendo concretamente».
Francesco Comandè