La foce del fiume Budello a Gioia Tauro sarebbe inquinata. E’ quanto si apprende dalla nota stampa diramata poco fa dall’Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita della locrdie, che ha condotto un’analisi delle acqua nella città del porto, fortemente indiziate di essere inquinate.
L’intervento è stato possibile grazie ad un comitato spontaneo di cittadini che si sono autotassati, raccogliendo in breve tempo i fondi necessari alla realizzazione dello screening batteriologico delle acque di balneazione del territorio comunale.
Il 1° agosto, quando le condizioni meteo erano ottimali, i tecnici dell’Osservatorio Ambientale hanno prelevato i campioni delle acque di balneazione in quattro punti della spiaggia a pochi passi dal centro abitato, rispettando quelli georeferenziati sul sito del Ministero della Salute, estendendo le analisi, per ulteriore scrupolo, anche in zone non previste né dalla normativa né riportate nel portale Acque, come le foci dei fiumi Petrace e Budello.
“I campioni sono stati prelevati da riva, secondo il rigido protocollo previsto dalla normativa, in contenitori sterili ad una profondità di 30 centimetri sotto il pelo libero dell’acqua su una batimetrica compresa tra gli 80 e 120 centimetri – si legge nella nota stampa – Refrigerati e protetti dalla luce, sono poi stati avviati al laboratorio SIGRA di Taurianova, autorizzato dal Ministero della Sanità”.
I risultati hanno evidenziato due punti le cui acque di balneazione possono definirsi di qualità buona, le zone del Pontile nord e Pontile sud, mentre quelli sul lungomare di qualità eccellente. Per quanto riguarda invece le acque di mare prospicienti le foci dei due fiumi, quella del Budello, è risultata essere fuori tabella, per i valori di Escherichia coli ed Enterococchi, quella del Petrace invece di qualità buona.
Sono attesi dopo ferragosto i risultati degli esami dei campioni avviati in un altro laboratorio per la determinazione dei parametri di tipo chimico, quali i metalli pesanti, i tensioattivi, gli I.P.A., l’azoto nitrico/azoto ammoniacale ed il fosforo, ricercati nelle acque dolci dei fiumi Petrace e Budello, che verranno diffusi non appena ricevuta la certificazione.
“Relativamente ai quattro punti di campionamento di fronte il lungomare – si legge ancora – tutto si è svolto secondo le prescrizioni del D.Lgs 116 del 2008. Questo potrebbe contribuire a tranquillizzare i cittadini di Gioia Tauro che scegliendo con cognizione di causa i punti dove vogliono fare il bagno possono almeno essere certi che dal punto di vista batteriologico non vi sono criticità apprezzabili”.