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Era stata colpita da interdittiva antimafia che ne aveva bloccato le attività: il TAR accoglie la richiesta di sospensiva per la “Nic. Edil”

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Il TAR di Reggio Calabria ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dall’avvocato Vincenzo Melara in favore della ditta individuale “Nic. Edil” del geometr Arcangelo Morfea, colpita da una interdittiva antimafia che ne aveva bloccato tutte le attività. Con la decisione odierna, l’impresa potrà riprendere la sua operatività in attesa del giudizio di merito, fissato per il 25 aprile 2025.

L’interdittiva antimafia, emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, aveva provocato l’esclusione dell’azienda da diversi appalti pubblici, in particolare quello per la ristrutturazione del centro sociale per anziani nel comune di Roghudi e la sospensione di contratti importanti, minacciando la sua stessa sopravvivenza.

Secondo l’amministrazione, vi sarebbero stati sospetti di collegamenti tra la società e ambienti criminali. Tuttavia, l’avvocato Vincenzo Melara ha impugnato prontamente il provvedimento, sostenendo l’insussistenza delle ragioni addotte dalla Prefettura.

Durante l’udienza in camera di consiglio, l’avvocato Melara ha illustrato al TAR come l’interdittiva si basasse su elementi generici e non supportati da prove concrete, sottolineando anche la gravità e l’irreparabilità del danno economico subito dall’azienda, che aveva perso un appalto già aggiudicato a causa del provvedimento.

«La sospensiva era necessaria per evitare un danno irreversibile all’impresa, che avrebbe rischiato il fallimento se non fosse potuta tornare immediatamente a operare», ha dichiarato e documentato l’avvocato Melara a margine della decisione.

Il TAR ha ritenuto fondate le argomentazioni presentate dal legale, riconoscendo la presenza del fumus boni iuris (ovvero la plausibilità delle ragioni giuridiche alla base del ricorso) e del periculum in mora (il rischio di un danno grave e irreparabile derivante dall’immediata esecuzione del provvedimento impugnato). La sospensiva, quindi, permetterà all’azienda di proseguire con le sue attività e di partecipare nuovamente a gare e appalti pubblici, in attesa che il tribunale si esprima definitivamente sulla legittimità dell’interdittiva.

Questa decisione rappresenta un’importante vittoria per l’azienda e per l’avvocato Melara.
Resta ora da attendere la sentenza di merito, che definirà se l’interdittiva verrà definitivamente annullata. Nel frattempo, però, l’azienda può tirare un sospiro di sollievo e riprendere il suo normale percorso di crescita e sviluppo.

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