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Depuratore: Il comitato Fiume torna all’attacco

Riceviamo e pubblichiamo:
Il Comitato Quartiere Fiume all’indomani della visita dell’Assessore regionale Rizzo fa sapere che apprezza l’impegno di un maggiore controllo da parte della Regione ma che non si ritiene soddisfatto giacché le richieste avanzate sono state disattese.

Abbiamo avanzato in modo chiaro e diretto la richiesta di chiusura della Quarta Linea del depuratore basando la stessa sulla incomprensibile politica del privato che trae un suo profitto a discapito di un interesse pubblico. Ribadiamo che dai profitti della IAM non trova alcun giovamento la popolazione gioiese che anzi continua a pagare una tassa di depurazione e continua a respirare miasmi.

All’incontro è intervenuta anche l’Arpacal la quale, nella persona della Dott.ssa Cardile, con molto coraggio ha affermato che gli inquirenti di Potenza “hanno preso un grande abbaglio” circa la possibilità che dagli impianti di Viggiano potessero uscire sostanze pericolose.

A questo punto ci chiediamo su quali basi si possa giungere ad affermare ciò se dall’Assessore stesso ci veniva confermato che gli atti della procura di Potenza sono coperti da segreto istruttorio. Di quell’inchiesta la cosa certa è che due persone che operano e gestiscono Iam sono indagate e su questo ci viene chiesto di essere garantisti, mentre sull’operato della Procura, secondo Arpacal, dovremmo credere sia tutto un bluff.

Strano ci è parso anche che le posizioni dell’Arpacal circa gli esiti del Laboratorio Ambientale Mobile della Capitaneria di Porto che hanno portato al sequestro dello scorso ottobre, siano perfettamente sovrapponibili alle difese avanzate dalla IAM, pur ammettendo che in quelle indagini svolte l’Arpa non era presente.

Abbiamo deciso di “sospendere momentaneamente” il presidio ad oltranza visto che la richiesta di un incontro con la Regione, dopo 14 giorni, si è verificato anche se non con gli esiti sperati.

Il Comitato sottolinea il grave silenzio del Primo Cittadino di Gioia Tauro dal quale attende ancora oggi di essere ricevuto per avere delucidazioni in merito all’esito dell’Assemblea dei Soci della IAM Spa del 28 aprile scorso.

Avremmo gradito di gran lunga vedere i “politici” gioiesi fare i “selfies” accanto ai loro concittadini in protesta anziché correre ad esempio ai piedi del Ministro dell’Interno. Facendo eccezione per la vicinanza dimostrata dall’Assessore Vazzana, il resto dell’Amministrazione è stata latitante.

Solo un piccolo gemito abbiamo udito allorquando fu pubblicato quel famoso articolo a firma di Michele Albanese il quale esprimeva un suo personale pensiero e non del Comitato. Chiediamo però al Sindaco di trovare in quell’articolo ed in quel pensiero una anche minima contraddizione. Noi ad onor del vero non la vediamo e ne riportiamo il motivo.

Considerato che il Consiglio Comunale all’unanimità, già di per sé un fatto storico, ha deliberato di chiedere il blocco dei conferimenti dei famigerati ed odiati bottini e l’azzeramento del Consiglio di Amministrazione della IAM nell’Assemblea dei Soci, ponendosi questa come ferma volontà di tutta la società gioiese che nel consiglio comunale si rispecchia, nel momento in cui i soci della IAM si opponevano bisognava immediatamente prenderne le distanze. Serviva uno scatto d’orgoglio quando le richieste avanzate dalla Città di Gioia Tauro sono state liquidate in quattro e quattr’otto. Ed invece, con la coda tra le gambe forse si è preferito pensare “noi il nostro lo abbiamo fatto”.

Nulla contro la persona di Christian Guerrisi, che suo malgrado si è trovato nella bufera mediatica, ma in quel momento bisognava agire di conseguenza ed abbandonare il posto in Consiglio di Amministrazione. Nulla avrebbe vietato che all’interno di un nuovo CdA fosse riconfermato Guerrisi quale rappresentate del Comune. Ciò per dire che, che sia Guerrisi o che siano altri all’interno della Società, al Comitato poco importa, importava in quel caso la “reazione” che non c’è stata.

All’Amministrazione Comunale abbiamo chiesto invano che ci venissero forniti alcuni documenti riguardanti la IAM la quale essendo società partecipata ha l’obbligo per legge di rendere pubblici. Richiesta in tal senso è stata avanzata dal Comitato alla società stessa. Qualora né dal comune né dalla società ci venga fornito quanto richiesto questo Comitato agirà per vie legali.

Ad un’amministrazione priva di spina dorsale che, a quanto pare, sa solo urlare dai palchi, si aggiungono altri assenti “illustri” come i comitati di quartiere, le associazioni culturali ed ambientali (o presunti tali), le parrocchie.

Per quanto si possa parlare di strumentalizzazioni politiche inesistenti, i rappresentanti gioiesi del Partito Democratico sono stati gli unici che abbiamo visto al nostro sit-in.

Ciò premesso, il Comitato non arretra circa le richieste avanzate che rimangono, come ribadito, le medesime e cioè la chiusura definitiva della Quarta Linea del depuratore e l’azzeramento dei vertici aziendali.

Il Comitato si riserva di adottare future azioni di protesta.

Il Comitato Quartiere Fiume

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