Riceviamo e pubblichiamo:

Giunti a metà legislatura un minimo di analisi politica si impone.
Analizzare aiuta a rileggere criticamente ciò che è stato fatto, ma soprattutto aiuta a capire ciò che bisognava fare, ma purtroppo non è stato fatto.
Il politico attento ed interessato alle sorti della propria comunità dovrebbe quindi soffermarsi sulle cose realizzate valutandole con obiettività, così come, etica ed opportunità imporrebbero di andare oltre e spiegare ai cittadini perché tante cose promesse in campagna elettorale non sono state fatte.
Dunque, l’analisi di metà legislatura, se vogliamo, dovrebbe essere un atto dovuto per chi come Cannatà ha ricevuto per la seconda volta la fiducia dei cittadini dopo un primo flop, peraltro molto eclatante.
Il dramma di questa nostra comunità sta tutto, dunque, nell’ eterno riproporsi di “corsi e di ricorsi storici” che proietta sulla scena politica, come un male oscuro, uomini capaci solamente di recitare il penoso “cantico delle miserie”; dal 2009 ad oggi, infatti, ben poco, direi quasi nulla, è stato realizzato da questa amministrazione; questi uomini niente hanno saputo fare per Cittanova, se non mortificare le aspettative della gente che ci aveva creduto e si aspettava da loro ben altre risposte e ben altra concretezza amministrativa.
Adesso che la frittata è fatta non rimane che prendere atto dell’ennesimo fallimento, della fiducia disattesa e delle tante promesse elettorali non mantenute.
Ne prenda atto, quindi, il sindaco ed assuma in prima persona, insieme ai suoi collaboratori. ogni responsabilità!
Inutile stare qui a descrivere lo stato d’animo attuale dei nostri concittadini, delusi e scoraggiati da questa gestione approssimativa e personalistica del potere, che ha frenato ogni impulso di cambiamento. Cittanova in tutti questi anni è arretrata paurosamente, non è riuscita darsi un’immagine, tanto meno ha saputo delineare un percorso che valesse a restuire fiducia agli operatori economici e speranza ai nostri giovani, costretti ancora a guardare altrove in cerca di certezze.
Nel 2009 ho presentato all’elettorato una squadra compatta, coesa, uomini capaci, che senza dubbio avrebbero saputo imprimere la giusta accelerazione alla vita amministrativa di questo paese e fare fronte adeguatamente alle nuove ed antiche sfide con le quali Cittanova era chiamata a misurarsi.
Evidentemente Francesco Bacone aveva pienamente ragione nel sostenere che “in una società nulla provoca più danno del fatto che gli scaltri ed i furbi passino per saggi”.
A questo punto, inutile piangere sul latte versato, c’è da augurarsi per il futuro che i nostri concittadini prima di andare a votare riflettano seriamente e si guardino bene dal farsi prendere dai facili “incantesimi” e sappiano diffidare da quanti n tutti questi anni hanno costruito le loro fortune elettorali sulla sistematica “ truffa”.
Non vi è dubbio che l’azione politica di una amministrazione si debba valutare sui fatti, su quello che fa, sul piano della concreta azione politica che svolge, e da questo punto di vista non posso che esprimere il mio rammarico per il tempo sino ad ora perduto inutilmente, nonostante i cambi in corsa ed i tourn over, che nulla di buono hanno prodotto per la nostra città, ormai profondamente degradata ed in caduta libera. Un bilancio misero, dunque e poche le opere realizzate, dove quel poco che è stato fatto riconosce paternità che non appartengono a questa amministrazione comunale.
Al riguardo voglio qui richiamare alla memoria alcuni “casi” eclatanti, e tra i più significativi mi permetto di citare in questa sede: i lavori di ammodernamento della Villa Comunale, di ristrutturazione del Cine Teatro “R. Gentile” e di ammodernamento del Campo Sportivo “S. Maria”, laddove l’amministrazione comunale ha saputo solo accumulare colpevoli ritardi e grossolana approssimazione, nonostante i finanziamenti erogati su proposta del consigliere provinciale Francesco D’Agostino fossero già disponibili sin dal lontano 2009.
Per non parlare dei lavori in località Cavallica e del “mausoleo” realizzato sulle ceneri dell’ex mercato coperto.
Cittanova riproduce uno scenario vuoto e spettrale sovrastato dal forte e preoccupato senso comune di sfiducia che pervade oggi la cittadinanza, fortemente angosciata da questo penoso ritorno al passato che ricorda gli anni bui del comitato d’affari.
In Consiglio Comunale toni e contenuti del confronto istituzionale mai prima di ora erano caduti così in basso e la caduta verticale di ogni spinta dialettica certifica inesorabilmente il fallimento irreversibile di questa classe dirigente, logora e stantìa.
Quando il dibattito cede mestamente il passo alla gretta forza dei numeri non c’è più spazio per la partecipazione; i cittadini si sentono esclusi e forte ed eclatante è il malessere che proviene dal cuore di questa maggioranza più volte messa a soqquadro negli ultimi tempi dalle vibranti proteste di quelle forze politiche di centrodestra che in campagna elettorale hanno sostenuto Cannatà ed oggi si vedono estromesse dalla sfera decisionale ed isolate.
E’ il momento di alzare la testa e guardare negli occhi la realtà!
Criticare non serve a nessuno, così come non servono le espressioni di biasimo all’indirizzo di chi non è stato in grado di fare; Cittanova ha bisogno di idee e di progetti validi, ma soprattutto servono uomini capaci, dai quali aspettarsi fatti concreti.
Volendo proseguire con serietà e rigore in questa analisi, bisogna prendere atto, purtroppo, che sull’altra sponda non c’è ancora niente di nuovo e questo allontana di molto ogni prospettiva di cambiamento e rende difficile l’avvio di una nuova fase che possa restituire serenità e fiducia ai cittadini.
Voler insistere ancora con la vecchia e deteriore “politica del rancore, dei ricordi e dell’autoreferenzialità” significa esaltare irresponsabilmente quella politica personalistica che già tanti guasti ha prodotto alla nostra comunità.
Facciamo attenzione, dunque, ed evitiamo i grossolani errori del passato e le ottuse spinte centrifughe che hanno indotto quella parte della sinistra locale, che si diceva “coerente”, a consegnare su “un piatto d’argento” palazzo Cannatà all’attuale maggioranza.
Non c’è più spazio, dunque, per le inconcludenti politiche personalistiche del passato e per le solite beghe spicciole ed inconcludenti; Cittanova ha bisogno di coesione, dialogo e rinnovato senso di responsabilità da parte dei suoi amministratori per realizzare con immediatezza nuovi percorsi di crescita e di sviluppo sui quali puntare per dare certezze al presente e costruire il futuro delle nostre giovani generazioni.
Cittanova, 01. Febbraio. 2012
Francesco De Matteis
Già candidato sindaco di Cittanova