Oppido Mamertina non ci sta e si unisce per dire no alla chiusura dell’unico presidio di sanità rimasto attivo sul suo territorio, il Punto di primo intervento che, con atto del commissario dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, è stato soppresso temporaneamente per consentire al personale sanitario di prestare servizio all’ospedale di Polistena, dove mancano medici.
Una scelta definita «scellerata», quella fatta dall’Asp reggina.
Ieri pomeriggio cittadini, comitati, associazioni ed amministrazione comunale hann dato vita ad un sit-in di protesta pacifico, dandosi appuntamento a domani pomeriggio nella sala del consiglio comunale, per un’assise aperta proprio sulla sanità, alla quale è stato invitato anche il commissario dell’Asp Di Furia.
E non è tutto perché il comitato cittadino “Ci siamo rotti” ha avviato una raccolta firme e scritto un esposto contro l’Asp da presentare alla Procura di Palmi.
«L’offerta sanitaria è ancora una volta ai minimi nella Piana – ha detto il sindaco Bruno Barillaro – Il Ppi era aperto solo nelle ore diurne e ci aspettavamo la riapertura anche nelle ore notturne e invece ci ritroviamo con l’amara sorpresa di una chiusura totale. Quando la gestione commissariale, che da oltre 10 anni sta distruggendo tutto il sistema sanitario, è pessima, i risultati sono questi. Noi rivendichiamo ciò che è nostro e condividiamo le proteste partite anche da Scilla e Palmi».
A rendere ancora più difficile la situazione a Oppido è la posizione geografica in cui il paese si trova, decisamente decentrato rispetto ai presidi di Polistena e Gioia Tauro, parecchio distante da Reggio Calabria.
«Ciò che mi auguro è che questa situazione sia provvisoria e si arrivi al ripristino dei Ppi – aggiunge Barillaro – Intanto aspettiamo l’assemblea dei sindaci di sabato, per stabilire come comportarci in merito».