Certe rivoluzioni non arrivano gridando, ma palleggiando e questo è esattamente il caso della pallavolo femminile, che un punto alla volta, è diventata uno sport grande a particolarmente popolare. Dai palazzetti incandescenti ai silenzi in TV fatti esplodere soltanto dal rumore della palla che si abbatte contro un muro ben realizzato. Non solo la pallavolo femminile è cresciuta, si è sedimentata e si prepara a diventare uno dei grandi sport dell’Italia, magari senza arrivare al calcio e alla popolarità delle sue scommesse oggi ma con tutto il necessario per accalappiare un pubblico gigantesco.
Probabilmente a dare il via a tutto ci ha pensato un evento ben specifico: il trionfo olimpico di Parigi 2024: una vittoria storica che ha avuto il merito di cambiare in maniera totale la percezione dello sport, passando da “popolare” a mai così centrale nel contesto italiano.
Tra grandi allenatori e scelte intelligenti
Il risultato della vittoria è stato semplice da comprendere: le telecamere sono diventate sempre di più, i palazzetti che ospitano i match si sono riempiti sempre di più, le atlete sono diventate dei veri e propri simboli. Julio Velasco, allenatore della squadra Italiana, è riuscito a mostrare al mondo che la nazionale Italiana aveva tutte le carte in tavola per dire la propria in un contesto internazionale molto competitivo.
La vittoria della nazionale riflette comunque lo stato di grazia in verte la serie A1, la massima disponibile in Italia. Basta vedere il Conegliano, squadra più forte della competizione che vince ancora e ancora e ancora, tanto da essere arrivata a vincere sette scudetti consecutivi ma anche a vincere le competizioni internazionali più blasonate, come il mondiale per club. Tutto questo viene fatto con una continuità a dir poco incredibile: una stabilità che difficilmente si riesce a ritrovare all’interno di altri contesti sportivi. Come ha fatto però Velasco a costruire il necessario per raggiungere questi risultati? Secondo molti commentatori sportivi il suo merito è quello di aver costruito un movimento che ha messo al centro della competitività una squadra in grado di trasformarsi in un collettivo.
Qualche numero per confermare
Secondo i dati ufficiali, le presenze legate agli spettatori delle partite sono particolarmente positive: la Lega Volley Femminile ha chiuso la stagione con oltre 460.000 presenze, con tanti nuovi picchi per squadre storiche e non che confermano nuovi influssi di pubblico. Parte di tutto questo si deve non soltanto alle partite, ma anche agli eventi e alle esperienze derivanti dall’utilizzo dei social network come strumento comunicativo “aumentativo”: video, reaction, video dal backstage; tutti questi sono elementi che aiutano a costruire un racconto continuo e fluido con cui intrattenere gli spettatori e gli appassionati!
Anche i dati raccolti dalla televisione sono incredibilmente positivi: combinando RAI e Sky infatti la serie A1 ha raggiunto quasi 11 milioni di telespettatori, un 100% in più rispetto l’anno precedente. Probabilmente i dati che si potranno estrarre dai siti che si occupano di bet potranno confermare la cosa ma ormai è chiaro: la pallavolo non è più un interesse di nicchia, bensì è diventato una propaggine della cultura pop.