«Forse, se Cilea non fosse nato a Palmi in Calabria, oggi lo si racconterebbe con uno spessore diverso».
Parole del Maestro Filippo Arlia, originario di Cosenza, che ha diretto un inedito Cilea nel suo ritorno al Teatro alla Scala di Milano, in un concerto rivolto perlopiù ai giovani dal titolo “Inedita-mente Cilea”.
«Cilea andrebbe valorizzato come personaggio e come opere, di cui praticamente si conosce soltanto la “Adriana Lecouvreur” e punto – ha aggiunto Arlia – Per questo, abbiamo proposto alla Scala di Milano un concerto con sue composizioni troppo spesso dimenticate se non sepolte».
Nel concerto Arlia, ha diretto «i Virtuosi del Teatro alla Scala, con solisti il violoncellista Enrico Bronzi e il violinista Massimo Quarta, per una “Miniatura in re maggiore per violoncello e orchestra” di Leonardo Leo rivisitata da Francesco Cilea con colpi d’arco e fraseggi più moderni su una musica barocca; poi faremo una libera orchestrazione del tema “Il Canto dell’Amore” di Raffaele Cacciola su un tema inedito di poche note lasciato da Francesco Cilea, una “Suite in mi maggiore per violino e orchestra” per chiudere con la “Piccola Suite”‘ per orchestra sinfonica».
Il concerto diverrà anche un disco, già registrato a Milano sempre con i Virtuosi del Teatro alla Scala.